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Come evitare la pericolosa carenza di vitamina D

Foto: Unsplash

Se vivete a Cuba o in Marocco e fate vita all’aria aperta è molto probabile che non soffriate di carenza di vitamina D. Ma se vivete in Italia, o peggio ancora nel Nord Europa, avrete meno sole a disposizione e vi dovreste seriamente preoccupare per la possibile carenza di questa importantissima vitamina.

La vitamina D è fondamentale per il funzionamento del sistema immunitario e per la corretta attività dei linfociti T, deputati alla difesa dell’organismo dalle infezioni e dai patogeni esterni.

Inoltre, la vitamina D ricopre un ruolo centrale per l’assorbimento del calcio e per la prevenzione di molte malattie: alcuni tipi di cancro (colon, seno, prostata), osteoporosi, artrite reumatoide, rachitismo, morbo di Crohn, sclerosi multipla, diabete mellito di tipo 1. (1)

LA PRODUZIONE DI VITAMINA D DAL SOLE  È OBSOLETA

Il corpo riesce a ricavare questa preziosa vitamina dai raggi solari. Quando la pelle è esposta alle radiazioni UVB del sole, l’organismo trasforma il colesterolo in vitamina D. Considerando i rischi che l’esposizione ai raggi UV comporta per la salute della pelle, gli esperti della Società Americana del Cancro considerano obsoleta la produzione della vitamina D dalla luce solare. (2)

In effetti, per evitare una sovraesposizione alla luce ultravioletta, con conseguente rischio di scottature, invecchiamento precoce della pelle, fino a patologie più gravi come il carcinoma o il melanoma cutaneo, è buona regola evitare di esporsi al sole nelle ore più calde, dalle dieci del mattino alle quattro del pomeriggio. Se si è costretti ad uscire nella fascia oraria di rischio, si consiglia di coprire il corpo con i vestiti, la testa e il viso con un cappello a falda larga e proteggere la pelle esposta al sole con una crema ad alta protezione (50+) per i raggi ultravioletti. Questa crema, però, inibisce l’assorbimento della vitamina D. (3)

Per produrre la dose sufficiente di vitamina D, pari a 25-50 microgrammi (µg) al giorno, il vecchio consiglio è di esporre il volto, le braccia e le gambe al sole di mezzogiorno 2-3 volte alla settimana per un quarto d’ora circa, fino a sviluppare un lieve eritema (pelle arrossata). (4)

Nei mesi freddi, però, risulta assai difficile esporre al sole il volto, le braccia e le gambe per il tempo richiesto. In più, in inverno i raggi UVB del sole essendo troppo inclinati, vengono assorbiti dallo strato di ozono dell’atmosfera e non raggiungono la Terra.

Quindi, durante i mesi invernali, o anche in altri periodi dell’anno, se non è possibile esporsi alla luce solare, gli esperti consigliano di assumere ogni giorno un integratore di vitamina D da 600 UI. (5)

ATTENZIONE ALLE CARENZE

Le carenze di vitamina D sono molto più frequenti di quanto si possa immaginare, soprattutto alle nostre latitudini. Le pericolose deficienze di vitamina D possono compromettere la salute del sistema immunitario, perché i linfociti T, in assenza di quantità sufficienti di questa vitamina, non si mobilitano contro i nemici interni o esterni e restano inattivi, aprendo il varco allo sviluppo di numerose malattie.

Il consiglio è di effettuare periodicamente un’analisi del sangue, per accertare i propri livelli di vitamina D. In ogni caso, nei mesi invernali è consigliabile assumere un integratore, ovviamente sotto stretto controllo medico.

Note

1. Holick M.F., Vitamin D deficiency, in “The New England Journal of Medicine”, 2007, pp. 266-281.

2. Franco Berrino, Luigi Fontana, La grande via, Mondadori, Milano, 2017, p. 251

3. US Department of Health and Human Services: “The Surgeon General’s Call to Action to Prevent Skin Cancer”, Washington, DC, US Department of Health and Human Services, Office of the Surgeon General, 2014.

4. Holick M.F., Vitamin D: The underappreciated D-lightful hormone that is important for skeletal and cellular health, in “Current opinion in endocrinology and diabetes”, 2002, pp.87–98.

5. T. Colin Campbell, Thomas M. Campbell II, The China Study, Macro Edizioni, Cesena, 2011, p. 219.

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