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L’Italia proclami lo stato di emergenza climatica

Manifestazione di Fridays For Future - Foto: Unsplash

Dopo lo sciopero della scuola per il clima #FridaysForFuture, ispirato dall’esempio dell’attivista svedese Greta Thunberg, e l’imponente disobbedienza civile organizzata dal movimento ambientalista Extinction Rebellion, che ha paralizzato per settimane il centro di Londra, il problema dei cambiamenti climatici è stato posto al centro dell’agenda politica inglese.

Il comune di Londra e altri 59 comuni hanno dichiarato lo stato di emergenza climatica. Anche la Camera dei Comuni del Regno Unito ha approvato la mozione presentata dal leader del Partito Laburista Jeremy Corbyn, che ha proclamato in Inghilterra lo stato di Emergenza Climatica, dichiarato alcuni giorni prima anche da Scozia, Galles e Irlanda.

Nonostante le difficoltà legate alla Brexit, con questa decisione l’Inghilterra è la prima nazione al mondo a proclamare ufficialmente l’Emergenza Climatica. Nel suo discorso, Corbyn si augura che la decisione possa “scatenare un’ondata di azione dei parlamenti e dei governi di tutto il mondo”.

L’approvazione dello stato di Emergenza Climatica può essere vista come un atto dovuto della politica nazionale dopo le azioni dirette e nonviolente di massa del movimento Extinction Rebellion, ma anche come un chiaro messaggio al Presidente Trump e alla sua posizione negazionista sul clima. In merito, il segretario del Labour Party ha detto: “il Presidente degli Stati Uniti non può ignorare gli accordi e le azioni internazionali sull’emergenza climatica”.

La proclamazione dello stato di Emergenza Climatica rappresenta un salto di qualità della politica di governo che non deve, secondo Corbyn, “limitarsi a vietare le cannucce di plastica. Abbiamo la possibilità di agire prima che sia troppo tardi. Questa possibilità non sarà disponibile alle generazioni successive. È nostro dovere storico coglierla”.

Questo provvedimento è indubbiamente merito dell’accresciuta sensibilità e della mobilitazione della gente comune, che ha imposto la crisi climatica all’attenzione dei mass-media e della politica nazionale. Migliaia di inglesi sono scesi in strada e nelle piazze per chiedere al proprio parlamento un taglio urgente e drastico delle emissioni di CO2, fino al loro azzeramento nel 2030.

Utilizzando le tecniche dell’azione diretta nonviolenta, gli attivisti di Extintion Rebellion e Momentum hanno bloccato ponti, strade, treni e autobus. Per le proteste e i blocchi del traffico più di mille manifestanti sono stati arrestati, nel corso di quello che è stato definito come il più grande movimento di disobbedienza civile della recente storia britannica. Questo è quanto di positivo per il futuro del Pianeta sta accadendo in questi giorni nel Regno Unito, nonostante il clima di profonda confusione che si è creato intorno alla Brexit.

L’Italia, invece, è paralizzata dalla “tempesta” nazionalista, suprematista, razzista e xenofoba scatenata dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini. In questi anni, pur di raccattare voti utili per arrivare al potere, il leader della Lega si è rivolto alla pancia dei destroidi nostrani con idee strampalate e messaggi quotidiani spesso provvisti di un significato aggressivo.

Salvini è riuscito ad unire gli italiani, da Nord a Sud, contro un nemico esterno inesistente: gli immigrati. Le paure spesso irrazionali, la crescente frustrazione e la rabbia sono state canalizzate e capitalizzate da Salvini per fini di potere.

Ma in Italia non si è in presenza di una invasione di immigrati. In campagna elettorale la Lega di Salvini ha inserito nel Contratto di Governo un riferimento alla presenza certa di 500mila immigrati sul territorio nazionale. Oggi, il Ministro dell’Interno ritratta le sue precedenti affermazioni dichiarando che gli immigrati clandestini presenti in Italia sono al massimo 90mila. L’invasione di migranti, a sentire le dichiarazioni di Salvini, non c’è più. In effetti, l’invasione non c’è mai stata; è solo distrazione di massa utile per la campagna elettorale. C’è un silenzio assoluto, invece, sulla vera invasione, quella dei mari che, secondo le proiezioni della scienza, fra ottant’anni, a causa del riscaldamento climatico catastrofico, sommergeranno letteralmente gran parte delle coste italiane. Di questo scenario futuro inquietante la politica nazionale non parla, così come tacciono i nostri mezzi d’informazione mainstream.

Quando il Governo e i Comuni italiani proclameranno lo stato di Emergenza Climatica?

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