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Obiettivo emissioni zero: Le risorse economiche necessarie e dove reperirle

Mentre sono in corso i negoziati per il clima alla COP26 di Glasgow, il mondo si interroga sulla crisi climatica e sulle possibili vie d’uscita per scongiurare la catastrofe irreversibile.

Il nodo da sciogliere è sempre lo stesso: chi deve pagare gli enormi costi della transizione dalle energie fossili alle energie rinnovabili?

Uno studio dell’economista Nicholas Stern stima che il costo complessivo per conseguire l’obiettivo emissioni zero sia pari all’1 per cento del PIL mondiale. Considerando che il PIL mondiale del 2019 è stato di 88 mila miliardi di dollari, l’1% è pari a 880 miliardi di dollari, da investire da qui al 2050.

Il problema, quindi, non è dove reperire le risorse economiche, ma riguarda la volontà politica di agire ora, e senza ulteriori indugi, per salvare il clima del pianeta. Non sarebbe la prima volta che i governi spendono trilioni di dollari. Per salvare le banche in crisi e per condurre invasioni militari in Iraq e Afghanistan le nazioni hanno speso trilioni di dollari.

Dove reperire alcune delle risorse economiche necessarie, al netto degli investimenti privati nell’economia verde?

1. Carbon tax, ossia chi inquina paga. Imposta di 50 dollari ogni tonnellata di CO2 emessa.

2. Tassa dell’1% sulle transazioni finanziarie, la cosiddetta Tobin Tax.

3. Chiusura dei paradisi fiscali.

4. Tassa dell’1% sui patrimoni dei miliardari.

5. Taglio del 25% dei bilanci militari.

6. Eliminazione dei sussidi ai combustibili fossili (l’Italia li eliminerà a partire dal 2022).

Sta ai nostri governanti operare la scelta. La salvezza del nostro pianeta e delle generazioni future vale la spesa di 880 miliardi di dollari, da investire in 29 anni?

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