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Il colpo di coda di Indietro tutta e il paradosso di Jevons

L’Italia è in piena crisi energetica. Il Governo si appresta a stanziare altri quattro miliardi di euro per sopperire al caro bollette e qui a San Ferdinando di Puglia si mantengono accese le luci di Natale e i “tortiglioni” led  (foto), che cingono gli alberi del centro, a più di un mese dalla fine delle festività natalizie. 

Il tutto a spese dei contribuenti, con un bel calcio negli stinchi alle famiglie che vivono la povertà energetica e che si vedono costretti a spegnere i riscaldamenti, perché altrimenti non riuscirebbero a pagare le bollette. 

Cosa ha impedito all’ex-Sindaco Puttilli di ordinare lo smontaggio degli ammennicoli natalizi, prima di essere sfiduciato dai suoi stessi consiglieri l’11 gennaio 2022?

Questa situazione evoca un paradosso. Il progresso e l’aumentata efficienza energetica degli strumenti tecnologici, spesso non si traducono in un risparmio energetico ed economico rispetto alle tecnologie utilizzate in precedenza. 

È il paradosso di Jevons, l’economista inglese che nel 1865 osservò come, dall’invenzione della macchina a vapore di James Watt, anziché assistere ad una diminuzione della domanda di carbone, in ragione della maggiore efficienza acquisita, paradossalmente, si produsse un aumento della domanda e dell’estrazione di carbone, perché la macchina a vapore venne usata sempre di più in nuovi settori. 

Quindi, l’introduzione di una nuova tecnologia più efficiente nell’uso dell’energia produce un iniziale risparmio della risorsa utilizzata. Successivamente, si verifica un paradosso, perché, di fronte ad una domanda elastica, i minori costi, dovuti alla nuova tecnologia, si traducono in un aumento dei consumi della risorsa utilizzata. Gli esperti lo chiamano “effetto rimbalzo”.

Il paradosso di Jevons è di enorme attualità oggi, mentre siamo alle prese con la transizione energetica verde imposta, in tempi molto rapidi, dalla crisi climatica.

A San Ferdinando di Puglia nel 2018 l’amministrazione completò l’efficientamento della pubblica illuminazione. Le energivore lampade ai vapori di mercurio furono sostituite con le moderne lampade led, consentendo un risparmio del 75% rispetto alla tecnologia precedente. Bene. 

Oggi, assistiamo al paradosso di Jevons. Siccome i led consumano poco, li stiamo mettendo dappertutto. Illuminiamo inutilmente le facciate delle case private con numerose plafoniere led, “tanto consumano poco”; lasciamo le luci led accese in casa nelle scale e nelle stanze dove non c’è nessuno, le usiamo anche per illuminare gli armadi e i cassetti, perché consumano poco. Addobbiamo con tortiglioni led gli alberi del centro di San Ferdinando di Puglia per festeggiare il Natale e li lasciamo accesi ben oltre la fine delle festività. La sobrietà energetica va in vacca, e in fumo il risparmio generato dal cambio di tecnologia dell’illuminazione pubblica.

Un’amministrazione comunale consapevole e informata sul paradosso di Jevons avrebbe dovuto farsi delle domande: “muore qualcuno se per questo Natale, in considerazione della crisi energetica e del caro bollette che stiamo vivendo, rinunciamo, nell’interesse generale, a sprecare energia ed emettere gas serra inutili con tutti questi ammennicoli luminosi?Vogliamo proprio metterci d’impegno per aggravare la crisi climatica e finanziare le guerre future di Putin”?

Ma siamo a San Ferdinando di Puglia, al tempo di Indietro tutta, e queste domande volano nel vento. 

Meno male che la nottata è passata.

Commissario, se ci sei, batti un colpo!

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