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In Francia la pubblicità delle automobili ne sconsiglierà l’uso

Foto: Unsplash

La strada che conduce all’abolizione delle automobili a combustione interna è tracciata. Il suo decorso è ineluttabile. Orientare l’immaginario, i desideri e i bisogni dei consumatori verso direzioni compatibili con il futuro della razza umana sulla Terra è compito della pubblicità.

Ed è per questo che in Francia, dopo il fumo di sigaretta è giunto il momento dell’automobile, un mezzo di trasporto che nuoce gravemente alla salute delle persone e del Pianeta. 

Per contrastare i cambiamenti climatici, a partire dal 1° marzo 2022 la legge obbligherà i produttori di automobili, che intendono pubblicizzare i loro veicoli su ogni mezzo di comunicazione, ad inserire frasi che invitino i cittadini a “spostarsi inquinando meno”. Le pubblicità dovranno consigliare l’utilizzo di mezzi di trasporto ecosostenibili.

Le case automobilistiche potranno scegliere uno di questi messaggi: 

  1. “Nella vita quotidiana, prendi i mezzi pubblici“;

  2. “Considera il carpooling”;

  3. “Per i tragitti brevi scegli di andare a piedi o in bicicletta”.

Gli spot dovranno contenere anche l’hashtag #SeDéplacerMoinsPolluer: “Muoversi inquinando meno”.

La sanzione prevista per il mancato rispetto della legge è di 50 mila euro e di 100 mila euro per le aziende recidive.

Questa norma fa parte della legge “clima e resilienza”, che prevede un percorso graduale di restrizioni e divieti:

  • Da giugno 2022 saranno vietate le pubblicità dei combustibili fossili (benzina, gasolio, metano e GPL).

  • Dal 2023 scatterà il divieto di circolazione delle automobili diesel Euro 2.

  • Dal 2028 saranno vietate le pubblicità delle automobili con emissioni superiori a 123g/km di CO2.

  • Sono altresì vietati i voli aerei per tratte coperte in meno di 2,5 ore dai treni ad alta velocità.

L’unica nota negativa, che va sottolineata, è che la legge francese non distingue tra automobili a combustione interna e le auto full electric (BEV). Una battuta a vuoto per il Ministero della transizione ecologica, che non mette in campo di certo una strategia efficace per promuovere la transizione alla mobilità ad emissioni zero.

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