LA LOTTA ALLA PANDEMIA È UNA QUESTIONE DI QI

Pandemia e quoziente intellettivo

L’uomo potrebbe usare il 10% del suo cervello, ma la maggioranza delle persone si accontenta di utilizzarne una percentuale di gran lunga inferiore. Di qui il proverbio “la madre degli idioti è sempre incinta”. Oggi, si potrebbe aggiungere “è sempre incinta e positiva al Covid-19”.

Il virus SARS-CoV2 sta mettendo a dura prova il quoziente d’intelligenza individuale e collettivo degli uomini.

È un fatto che l’umanità non si stia dimostrando all’altezza di questa sfida epocale.

E se le migliori menti scientifiche del pianeta hanno creato, a tempo di record, un vaccino, che sembrerebbe essere efficace contro il virus, anche nella versione Delta, sappiamo che i vaccini attuali possono essere elusi da mutazioni casuali del virus, che potrebbero sviluppare pericolose resistenze, con ricadute catastrofiche in termini di maggiori contagi e morti.

Consiglio a tutti i “rilassatoni” — che deambulano senza mascherina, assembrati allegramente durante una pandemia mondiale — di leggere il libro “Spillover” di David Quammen, in cui si affronta il tema dell’evoluzione delle pandemie.

In questo saggio, scritto nove anni fa, è contenuta la predizione della grande pandemia mondiale di SARS-CoV2 del 2020.

Il concetto principale del libro è che i virus sono in continua lotta per la sopravvivenza, si replicano velocemente e spesso con molti errori di copiatura del codice RNA o si ricombinano malamente, in modo accidentale, in 144 possibili combinazioni.

I comportamenti irresponsabili degli uomini offrono corpi a nuove infezioni e rinnovano la possibilità che una sfortunatissima sequenza di errori di riproduzione del codice possa determinare un generazione mutata di supervirus resistenti ad ogni vaccino conosciuto, vanificando tutti gli sforzi fatti finora dalla scienza per offrirci una certa immunità.

Se un individuo ottuso viola spudoratamente le regole di prevenzione dei contagi è come se giocasse con se stesso e con l’umanità intera alla roulette russa.

Ecco una serie di plastiche esemplificazioni di idiozia al tempo del SARS-CoV2:

- Un medico entra in un supermercato e riconosce un suo paziente positivo al Covid-19 che gira tra gli scaffali come se niente fosse. Il medica lo avvicina e lo rampogna.

- Una donna entra nel supermercato senza mascherina in preda a una tosse asinina. È inseguita da una cassiera che la invita a mettersi quantomeno la mascherina.

- Un ragazzo A incontra il suo gruppo di amici al bar e prendono un caffè. Al momento di bere il caffè l’amico B esclama: “Lo sapete che le mie amiche sono positive al Covid? Per ora io ho solo i brividi.” Di lì a poco, il ragazzo A infetterà l’intera famiglia.

- In una famiglia pugliese il padre inizia ad accusare i tipici sintomi di Covid-19: febbre alta, tosse e spossatezza. È in attesa del tampone. Cosa fa la mamma il giorno dopo? Porta il bambino in una scuola primaria dove, all’ora della merenda, si toglie la mascherina e respira in un ambiente chiuso per almeno 15 minuti. Il giorno dopo, il padre risulta positivo al Covid e, poco dopo, anche il figlio. L’intera classe del figlio viene messa in quarantena.

- L’Italia vince gli Europei di calcio: caroselli di automobili e festeggiamenti di massa.

Nel momento in cui scrivo, i nuovi casi di contagio in Italia sono aumentati del 61% in una settimana. In Russia si è al terzo giorno consecutivo di decessi record. Torna il coprifuoco a Barcellona. In Inghilterra si stanno avendo 42mila positivi al giorno e gli esperti chiedono alla politica e ai cittadini di agire ora per evitare che il sistema sanitario nazionale sia sopraffatto in autunno.

La pubblica ottusità ci seppellirà?

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