La politica “contagi zero” di Cina e Nuova Zelanda è l’unica possibilità per controllare la pandemia
Per tenere sotto controllo la pandemia non ci sono scorciatoie. Vaccinare il cento per cento della popolazione non è risolutivo nel contrasto al virus, ma scongiura, a livello individuale, solo il ricovero in terapia intensiva e la morte.
L’eccessiva enfasi della politica e dei mezzi di comunicazione sull’efficacia dei vaccini offre un falso senso di sicurezza e svia la popolazione, che ritiene erroneamente di poter tornare alla normalità dopo la somministrazione del vaccino. Mentre, in realtà, la vaccinazione è solo una delle armi a disposizione della nazioni per fronteggiare e sconfiggere il virus SARS-CoV-2.
Gli esempi della Cina e della Nuova Zelanda ci dicono che la pandemia può essere controllata solo se si adotta la politica “contagi zero”, il che comporta l’adozione delle seguenti misure:
Frontiere blindate con quarantena rigorosa di quindici giorni, in apposite strutture, per tutti i viaggiatori che entrano nel Paese.
Lockdown locali rigorosi, che scattano anche con un solo caso di positività.
Tracciamento con app e QR code di tutti gli spostamenti dei cittadini per facilitare il tracciamento dei contatti.
Rispetto delle regole di prevenzione: mascherine e distanziamento sociale. La scienza ha dimostrato che l’uso generalizzato di mascherine FFP2 all’aperto e al chiuso produce effetti positivi di contrasto alla diffusione del virus equiparabili ad un lockdown.
Rinuncia ad alcune libertà individuali per la sicurezza di tutti i cittadini.
Se oggi l’Italia sta affrontando la quarta ondata di contagi e in Gran Bretagna si pensa già alla quinta, la Cina, grazie alla politica “contagi zero”, non ha ancora avuto la seconda ondata, nonostante l’imperversare delle varianti Delta e Omicron.
Consiglio ai lettori di guardare il video di Report sulla politica “contagi zero” praticata con successo in Cina.