L’esclusiva mondiale di TG LA7: il virus SARS-CoV-2 in Veneto ha fatto il salto di specie. È diventato “eCovid” e ora viaggia anche nei computer
Quello che più si temeva è successo. In esclusiva mondiale il TG La7 ha rivelato lo scoop del secolo. Nell’edizione del 17 dicembre 2020 alle 13.30 l’opinione pubblica mondiale ha appreso con raccapriccio che il virus SARS-CoV-2 ha effettuato un diabolico salto di specie, uno spillover clamoroso.
Il virus ha infettato anche i nostri computer e smartphone ed è diventato “eCovid” (electronic Covid). La notizia ha gettato nel panico l’opinione pubblica e le borse in ogni angolo del pianeta. I leader politici sono entrati in fibrillazione ed è stata convocata una riunione d’urgenza dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il mondo intero attende di conoscere da Ginevra il nuovo protocollo di sicurezza anti-eCovid.
Per ora, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha consigliato, in via precauzionale, di spegnere tutti i dispositivi digitali e attendere le nuove istruzioni, che saranno comunicate nelle prossime ore via radio sulle frequenze a onde corte.
I virologi mediatici italiani, che per mesi hanno bisticciato sulla virulenza del SARS-CoV-2 analogico, oggi all’unisono hanno espresso il loro pensiero. Con l’uso e abuso che facciamo di smartphone e computer portatili prima o poi il salto di specie poteva accadere. È come un lancio di dadi. Più si alita e si sputacchia sugli smartphone e più aumenta la possibilità di uno spillover del virus nel mondo digitale.
Possiamo solo immaginare quale sarà il tetro scenario che ci attende. Distanziamento fisico e mascherine per proteggerci da altri esseri umani, lockdown a intermittenza ed ora anche la più insopportabile delle privazioni: il distanziamento fisico dai nostri amati smartphone e computer portatili. Una vera tortura cinese. Forse potremo usarli solo a distanza di due metri, indossando gli occhiali dei saldatori e delegando ogni funzione a Siri, Alexa e Google Assistant.
Don’t worry, a vantaggio dei complottisti più gonzi non c’è nessun eCovid o spillover digitale: è solo un insidioso caso di sdrucciolevole intercalare.