La crisi climatica e i “fiaschi” del Sindaco
La Groenlandia ha perso 2 miliardi di tonnellate di ghiaccio in un solo giorno e noi a San Ferdinando di Puglia siamo messi di fronte all’ennesima incontinenza verbale del suo Sindaco, condita con parole indegne della carica che ricopre.
Scrivere sui social insulti a un concittadino che si impegna da 30 anni in difesa dell’ambiente espone il fianco di chi li scrive, mettendo a nudo tutta la propria debolezza, e in fondo la propria paura.
Per giustificare l’impegno della sua maggioranza in campo ambientale in questi due anni, il Sindaco mette sul tavolo quattro carte: 1. Cava di Cafiero con “Cava Smart”; 2. “Puliamo il mondo” di Legambiente; 3. Concorso “Ciak si ricicla”; 4. Ordinanza sindacale “plastic free”.
Dopo un respiro profondo ho pensato: ma con questo signore da dove inizio? Mi trovo di fronte ad una gigantesca confusione da dipanare. Repetita iuvant. L’argomento della mia recente lettera-appello ai consiglieri comunali di minoranza è chiarissimo, riguarda il riscaldamento globale e la crisi climatica, non i rifiuti e il riciclaggio. In pratica, io ho scritto “fischi” e il Sindaco ha capito “fiaschi”.
Per affrontare la crisi climatica è necessario ridurre drasticamente le emissioni di anidride carbonica (CO2) e altri gas serra a livello nazionale e locale.
Erano quindi altre le carte che il Sindaco avrebbe dovuto mettere sul tavolo, ma che evidentemente non ha. Faccio solo quattro esempi:
1. INVESTIMENTI NELLE ENERGIE RINNOVABILI. DOTARE IL COMUNE DI SAN FERDINANDO DI PUGLIA DI UN PORTFOLIO ENERGETICO 100% RINNOVABILE ENTRO IL 2030. E invece l’attuale Amministrazione, in questi due anni, non solo non ha investito un solo euro nelle energie rinnovabili, ma, ad oggi, non è riuscita neppure ad allacciare alla rete elettrica l’impianto fotovovoltaico da 30 kWh installato 45 mesi fa sul tetto della palestra dell’Istituto Comprensivo Papa Giovanni XXIII, facendo perdere alla nostra città 108.000 mila euro per la mancata produzione e consumo di energia elettrica e conseguente mancato risparmio di emissione di 95.580 kg di CO2. (Per approfondire: https://bit.ly/2KlMTZG). Dopo l’adeguamento in cabina ENEL, avvenuto l’anno scorso, sembra che il Comune attenda notizie dall’ENEL su una domanda di allaccio effettuata 45 mesi fa. Roba da non credere! In questo anno il Comune avrà provveduto a presentare all’ENEL una nuova domanda di allaccio, o in piena crisi climatica dobbiamo aspettare altri 45 mesi??!! Allo smemorato Sindaco ricordo che il Comune di San Ferdinando di Puglia, con delibera del Consiglio Comunale n. 9 del 17 gennaio 2011, con il suo voto favorevole, ha formalmente sottoscritto il PATTO DEI SINDACI, con il quale si è impegnato solennemente ad andare oltre gli impegni del pacchetto “clima” dell’Unione Europea (20-20-20), e programmare una rigorosa politica energetica tesa a ridurre l’impronta ecologica della città, rallentando drasticamente la crescita delle emissioni di gas serra della comunità. Firmando il Patto, il Comune di San Ferdinando di Puglia si è impegnato, insieme ad altri 7.204 comuni in tutta Europa, a lottare contro il cambiamento climatico riducendo le emissioni di CO2 di più del 20% entro il 2020, attraverso provvedimenti di efficienza energetica e la promozione delle energie rinnovabili. Che fine ha fatto la sottoscrizione del PATTO DEI SINDACI? È caduta nel buco della memoria o ha il valore della carta straccia?
2. INVESTIMENTI NELLA MOBILITÀ SOSTENIBILE CON LA COSTRUZIONE DI UNA RETE DI PISTE CICLABILI. Su questo punto non infierirò. In questi anni ho scritto sull’argomento fiumi di parole. Certo, San Ferdinando di Puglia non è Amsterdam, non è Copenhagen, non è Utrecht. Ma con questa Amministrazione la nostra città non riesce ad assomigliare pallidamente neppure alla mediocre città di Foggia, penultimo capoluogo italiano come qualità della vita. Negli ultimi due anni, il Sindaco Landella (centro-destra) ha investito 1 milione e 500mila euro in nuove piste ciclabili (vedi foto), mentre da noi contro le piste ciclabili si sono usate solo le ruspe, senza avere uno straccio di progetto alternativo alla mobilità privata con automobili a combustione interna.
3. CHIUDERE IL CENTRO STORICO AL TRAFFICO. VIETARE LA CIRCOLAZIONE IN CENTRO PER I VEICOLI A COMBUSTIONE INTERNA DAL 2025. Anche qui l’attuale Amministrazione sta procedendo a passo di gambero in direzione opposta al progresso e all’esempio delle migliori città italiane ed europee, prevedendo la riapertura dell'unica via del centro storico attualmente chiusa al traffico e di pochi vicoli chiusi. Non si capisce che più strade vengono aperte al traffico automobilistico, più avremo inquinamento da traffico.
4. APPROVARE UNA NUOVA POLITICA DEL VERDE PUBBLICO, DEFINITA NEI DETTAGLI DAL “PIANO DEL VERDE”. PIANTUMAZIONE DI MOLTE CENTINAIA DI ALBERI LUNGO LE STRADE CHE NE SONO PRIVE. Anche i bambini delle scuole primarie sanno che gli alberi, con la fotosintesi clorofilliana, hanno la capacità di assorbire la CO2. Essi sono i migliori alleati dell’uomo nella lotta ai cambiamenti climatici. Di tutta risposta, due anni di amministrazione non sono stati sufficienti per piantare alberi in città. In via Marconi ci sono decine di aiuole vuote che andrebbero immediatamente piantumate con alberi idonei allo sviluppo in ambito urbano. E invece, si dorme.
Al Sindaco permaloso che si sente perseguitato dai miei articoli ricordo che nessuno lo ha costretto a candidarsi a Sindaco e farsi eleggere. Se non è in grado di sostenere civilmente le critiche legittime (in democrazia) al proprio operato politico/amministrativo, argomentate e documentate, se fa di tutto l’ambiente un fascio, senza fare le opportune distinzioni, c’è un’unica soluzione: le dimissioni e il ritorno a casa. Soprattutto quando sull’emergenza climatica globale non si ha nessuna carta da mettere sul tavolo, si passi.