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Polli crudi e pomodori nati in barattolo 

Gallo, acquerello (Mariella Dipaola)

Charles Baudelaire diceva che la campagna è "quello strano posto dove le galline camminano crude".

Mette tristezza pensare a come i bambini occidentali abbiano perso quasi completamente il contatto con la natura. Ragion per cui, i polli potrebbero essere effettivamente per loro strani esseri che in campagna girano crudi e i pomodori ortaggi che crescono nei barattoli e si comprano al supermercato. 

Da un’indagine condotta dalla rivista In a Bottle nel 2013 è emerso un dato inquietante: un bambino su due non ha nozioni basilari su elementi naturali e non conosce l’origine degli alimenti. 

Non bastano le immagini di un libro per conoscere la natura e senza di essa i bambini vengono privati di un contesto fondamentale per la loro crescita. Immergere un bambino, che non vive di astrazioni ma di concretezza, in un ambiente naturale significa aiutarlo ad apprendere direttamente che il mondo è fatto di nessi, di tempi, di attese, di ciclicità, di ritmi, di lentezza. 

La grande educatrice Maria Montessori, già agli inizi del secolo scorso, aveva intuito quanto potesse essere potente in termini pedagogici il connubio scuola/natura. Ma come fare? Difficile uscirne, se anche noi adulti, come sosteneva Maria Montessori ne La scoperta del

Bambino, “ci siamo fatti volontariamente prigionieri, e abbiamo finito con l’amare la nostra prigione e trasmetterla ai nostri figlioli”. 

Mai come oggi, soffocati da una dimensione ipertecnologica, abbiamo bisogno, anzitutto noi adulti per primi, di liberarci dall’ipertrofia urbana. 

È necessario farlo se vogliamo bambini sani nel corpo, nella mente, nella psiche, nello spirito.

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