“Costruiamo insieme”, ovvero i venditori di banalità e paure razziste
Ci vuole poco ad alimentare le banalità, le paure irrazionali e l’odio razziale. Alle volte basta mettere un microfono davanti ad un elettore di destra, formulare una domanda demagogica e gustarsi lo spettacolo di un pot-pourri di idee terra terra spacciate per volontà dei cittadini.
Così si pensa di gabbare la gente lasciando credere che le persone intervistate possano essere considerate un campione rappresentativo del volere di tutti i cittadini sanferdinandesi.
I video pubblicati dall’accozzaglia politica denominata “Costruiamo Insieme” sembrano un disco rotto, che procede a loop intorno a 5 elementi: distruggere le piste ciclabili (considerate la causa di ogni male), riparare le buche stradali, arginare l’invasione degli immigrati, combattere la delinquenza e risolvere il problema dei rifiuti.
Tralasciando la mancanza di sensibilità ecologica, ciò che fa più senso è la pubblicazione di frasi razziste pronunciate da nostri concittadini. Un esempio emblematico è contenuto nell’ultimo video postato sui social network da “Costruiamo Insieme”. Un intervistato ha affermato testualmente: “Qui siamo arrivati proprio allo schifo. Le ragazze hanno paura anche di uscire la sera perché c’è la possibilità che qualche rumeno può violentare qualche ragazza. E’ diventato un paese impaurito”.
Ci sono fantasie di destra buone per ogni occasione, specie quando si è prossimi alle elezioni amministrative. Una di queste è lo spauracchio del violentatore immigrato appostato dietro l’angolo, pronto a stuprare le nostre figlie illibate. Un’idea senza fondamento, perché non solo a San Ferdinando di Puglia, ma in tutto il comprensorio, non sono mai stati registrati casi di violenza sessuale da parte di romeni a cittadine italiane.
Forte di questo dato, mi sono proposto di intervistare, in stile Michael Moore, la prima ragazza sola che mi fosse capitata a tiro, mentre scrivevo questo articolo. Per mia fortuna, al Parco Giuseppe Di Vittorio, alle ore 22.35, ne ho incontrate due, Martina e Maria Rosaria, sedute ad una panchina. E ho esordito: "Che ci fanno due ragazze in un Parco deserto a tarda sera? Non avete paura dello stupratore romeno? Non sapete che dietro un angolo si potrebbe appostare un pericoloso violentatore di nazionalità romena?"
Per superare l'evidente stupore che leggevo sul volto delle ragazze ho dovuto spiegare l'antefatto riportando la frase razzista pubblicata nel video di "Costruiamo insieme". Di rimando, le due ragazze mi hanno risposto all'unisono: "Non abbiamo paura, perché non c'è alcun pericolo, non c'è nessuno stupratore romeno di cui aver paura". Questa è la differenza tra la realtà e la propaganda razzista.
Sono fantasie che la destra alimenta strumentalmente a fini elettorali. Non è possibile far parlare a ruota libera un cittadino e poi pubblicare tutto in un video, senza gli opportuni tagli, al fine di evitare la diffusione di frasi che generino diffidenza, paura, odio e chiusura verso gli immigrati. Chi pubblica simili contenuti, senza tagli o senza prenderne le distanze e li rilancia con il proprio simbolo, li sottoscrive.
Sulla deriva razzista di “Costruiamo Insieme” dovrebbe interrogarsi il candidato Sindaco Salvatore Puttilli, uomo di destra, ma soprattutto Camporeale, Demichele e Visaggio, che provengono dal centro-sinistra. Si può “costruire” qualcosa di buono facendo leva sul pregiudizio razzista e sulla discriminazione del diverso? La storia insegna che i movimenti politici che, in ogni parte del mondo e ad ogni livello, hanno fatto leva su simili sentimenti negativi per conquistare il consenso popolare hanno fatto una brutta fine.