San Valentino festa dell’amore, dell’amicizia… e del lavoro manuale
In molti Paesi San Valentino è anche la festa dell’amicizia. Negli Stati Uniti, ad esempio, a scuola i bambini si scambiano doni inseriti in una scatola decorata e pescati da ogni bambino.
Perché allora non provare a creare un braccialetto con le proprie mani per regalarlo a un amico?
A scuola ci abbiamo provato, con grande entusiasmo dei bambini.
Ma il lavoro manuale non è solo divertimento. Noi docenti sappiamo bene che il movimento e la motricità fine sono elementi cruciali per lo sviluppo cognitivo.
"Quando l’uomo pensa, egli pensa ed agisce con le mani, e del lavoro fatto con le sue mani lasciò tracce quasi subito dopo la sua comparsa sulla terra. Grazie alle mani che hanno accompagnato l’intelligenza si è creata la civiltà: la mano è l’organo di questo immenso tesoro dato all’uomo.” Lo affermava la grande educatrice Maria Montessori.
In perfetta sintonia con Maria Montessori, Gandhi proponeva agli educatori di centrare la pedagogia sulle “tre h”: head, heart, hand.
Secondo lui l’abilità del pensiero e della parola sono legate alla destrezza delle dita. Prima occorrerà, allora, “distinguere il grano dalla pula e poi i segni dell’alfabeto”.
Le mani, dunque, sono un incredibile alleato dell’apprendimento.
L'importanza che Maria Montessori e Gandhi hanno attribuito alla mano nel processo di apprendimento è ormai riconosciuta a livello scientifico.
I bambini, messi in condizione di esplorare il mondo concretamente, lo comprendono meglio. Il lavoro delle mani plasma il cervello e favorisce lo sviluppo cognitivo.
Non a caso, l’area di Broca, la zona del nostro cervello che attiva la memoria procedurale, agisce anche sui meccanismi legati alla scrittura e al linguaggio.
Noi docenti sappiamo bene che far lavorare i bambini con le mani è fonte di gioia e di crescita.