Siamo arrivati al triage Covid-19: “Tu vai a morire. Tu invece, forse, vivrai”
FOTOCOPIATRICE ITALIA
Al bando il linguaggio edulcorato: noi italiani siamo irrimediabilmente un popolo d’incapaci, con un endemico complesso d’inferiorità.
Siamo in grado solo di copiare quanti riteniamo migliori di noi, e ci vuole poco. L’italico fascismo ha copiato il teutonico nazismo di Hitler.
Da sessant’anni, come sudditi devoti, scimmiottiamo la cultura e lo stile di vita degli americani: dai film, alla musica, dalla tecnologia, ai programmi televisivi. Abbiamo consegnato agli Stati Uniti le chiavi delle nostre menti, prima ancora di quelle del Paese. Ieri, Enrico Mentana al Tg7 ha parlato di “scettro” del potere che sarà assegnato al Presidente Biden. E se Biden regge lo scettro imperiale, va da sé che il nostro premier Conte sia ridotto al rango di vassallo di provincia.
L’ITALIA COPIA LA CINA: LOCKDOWN
Quando nel febbraio 2020 la pandemia Covid-19 è sbarcata in Italia, si poteva guardare e copiare solo l’esempio della Cina.
I cinesi avevano attuato il “lockdown”, un termine fino ad allora a noi sconosciuto, che comporta una chiusura rigorosa e generalizzata della nazione che lo applica. E allora, da brave fotocopiatrici, abbiamo detto: “E lockdown sia, anche in Italia”.
Dopo più di due mesi di isolamento e di chiusura, come da previsione, la curva epidemica si è raffreddata ed è decresciuta.
VIROLOGI DI DESTRA: “LIBERI TUTTI”
Prima dell’arrivo dell’estate, il popolo italiano è stato sguinzagliato in un incosciente “liberi tutti”, legittimato dalle rassicuranti opinioni dei virologi di destra. Musica per le orecchie di milioni di uomini rimbambiti dal calcio e di donne italiane della generazione Candy Candy, cresciute nello tsunami di idiozie teletrasmesse dai vari programmi spazzatura.
Alla vigilia della stagione balneare le affermazioni rassicuranti degli esperti di destra sono state lette dagli italiani come un esplicito invito a comportarsi da cicale e a godersi la vita, tanto del domani non v’è certezza.
Nel periodo delle vacanze, la cicala Italia si è guardata bene dal copiare la politica guardinga della formica Cina, attenta con le sue misure restrittive a non far rialzare la testa al virus SARS-CoV-2.
SECONDA ONDATA: L’ITALIA COPIA LA FRANCIA
Ad ottobre, la cicala Italia è stata risvegliata dalla seconda ondata della pandemia, che l’ha colta ancora una volta impreparata.
Non potendo più copiare la Cina e la Nuova Zelanda, nazioni risparmiate dalla seconda ondata, l’Italia ha rivolto lo sguardo verso chi stava peggio: i Paesi “cicala” di Francia e Spagna. La Francia aveva riaperto le scuole l’11 maggio 2020 e ha continuato a tenerle aperte anche oggi che accusa 60 mila nuovi casi di positività ed è in regime di lockdown. Un errore himalayano che l’Italia sta riproducendo pedissequamente.
IL VIROLOGO: BAMBINI AMPLIFICATORI BIOLOGICI DI VIRUS
I politici italiani e i cittadini hanno dimenticato la famosa frase pubblicata su Twitter dal celebre virologo Roberto Burioni sui bambini e i virus: “I figli […] sono amplificatori biologici che si infettano con virus per loro quasi innocui, li replicano potenziandoli logaritmicamente e infine li trasmettono con atroci conseguenze per l’organismo di un adulto”.
LA SCUOLA: ALLEVAMENTO DI CORONAVIRUS
Siamo in guerra. Una guerra combattuta contro un nemico invisibile e letale. Si sa che la prima vittima di ogni guerra è la verità e la prima verità che si sta mascherando riguarda la distanza di sicurezza. In Gran Bretagna è di 2 metri, negli Stati Uniti è di 1,83 metri (6 feet). In Italia è al ribasso: un misero metro, una distanza decisa dalla politica che non ha niente di scientifico.
Il Ministero della Pubblica Istruzione, nelle ultime settimane, ha tranquillizzato gli italiani sulla sicurezza della scuola. Secondo il Ministero, 24 alunni assembrati in un’aula di poche decine di metri quadri, seduti al banco senza mascherina ad una distanza di un metro dal centro delle rispettive “rime buccali”, sono perfettamente al sicuro. Una evidente falsità, sbugiardata dalla scienza e dai dati epidemiologici sulle infezioni contratte nelle scuole italiane a partire dalla loro riapertura.
Recentemente, la prestigiosa rivista scientifica “The Lancet” ha pubblicato uno studio condotto dall’Università di Edimburgo (1) nel quale emerge che “la chiusura delle scuole da sola potrebbe ridurre la trasmissione del 15% dopo 28 giorni e la riapertura delle scuole potrebbe aumentare la trasmissione del 24% dopo 28 giorni”. I governi che non chiudono le scuole aprono di fatto un enorme allevamento di SARS-CoV-2 e lasciano il nemico libero di diffondersi senza freni. Non è così che si combatte una guerra. Lo afferma Sun Tzu nel suo libro L’arte della guerra: “È suadente sottovalutare il nemico ma è anche spesso fatale”.
Immaginiamo una classe tipo delle scuole primarie, con bambini senza mascherina che gridano, quasi sempre in contemporanea, “maestraaaa!”per ogni quisquilia. La scienza dice che ad ogni “maestraaaa!” gli aerosol potenzialmente carichi di virus impiegheranno meno di un secondo a raggiungere ogni angolo della classe alla velocità di 50 km/h. Per contrarre la sindrome Covid-19 è necessario entrare in contatto con mille particelle di SARS-CoV-2. Ad ogni “maestraaa!” un bambino positivo ne emette circa 200.
E se l’alunno si limitasse a respirare piano? Ad ogni singolo respiro emetterebbe 20 particelle virali. Cosa accade alle insegnanti e agli alunni negativi dopo 5 ore di convivenza con un alunno positivo in un buco di aula scolastica? Domande che consegno ai padri, alle madri e ai docenti che vogliono assolutamente che la scuola resti aperta.
DALLE RETROVIE LE “PILLOLE DI SAGGEZZA” DEI PEDAGOGISTI
Mentre il microscopico SARS-CoV-2 scorazza e infetta migliaia di studenti e docenti in tutt’Italia, alcuni pedagogisti e opinionisti disconnessi dalla realtà, in piena pandemia, decantano la virtù atemporale della scuola come imprescindibile luogo di formazione per le giovani generazioni e spingono per la sua riapertura. Questi pedagogisti ammanniscono le loro perle di saggezza educativa dal loro salotto, mentre lavorano in videoconferenza, e discettano su questioni che riguardano la “pelle” degli altri, nella fattispecie quella dei docenti, che vorrebbero a scuola in prima linea e in presenza, mentre loro blaterano a disco rotto dalle retrovie, comodi e al sicuro.
L’ARCANO DELLA CURVA ESPONENZIALE
Per il 90% degli italiani e per molti politici il concetto di “curva esponenziale” è arabo. Si spiegano così i comportamenti disinvolti e irresponsabili dei cittadini e i continui tentennamenti dei politici di governo. La matematica ci dice che i numeri esponenziali partono piano, in un incremento lieve e quasi impercettibile. Poi d’un tratto, e senza preavviso, esplodono in drammatica progressione.
A titolo esemplificativo riporto una sequenza numerica esponenziale: 2.048-4.096-8.192-16.384-32.768-65.536-131.072-262.144-524.288-1.048.576-2.097.152, ecc.
L’Italia è al centro di una curva pandemica esponenziale. Oggi, 7 novembre 2020, in Italia si registrano 39.811 casi positivi. A breve ci ritroveremo a contare il numero di positivi della Francia (60 mila). Ogni indecisione della politica fa il gioco del virus. Riaprire le scuole fa il gioco del virus.
SIAMO ARRIVATI AL TRIAGE COVID-19: TU VAI A MORIRE. TU INVECE, FORSE, VIVRAI
È notizia di oggi. Il direttore dell’Ospedale Valduce di Como ha dichiarato che se non si abbasserà la curva epidemica da domani sarà costretto a decidere chi intubare. (2)
Lo stile di vita da cicale degli italiani e i tentennamenti della politica ci hanno portato a tanto. Primari di Ospedali senza più posti in rianimazione che dovranno operare una scelta drammatica: decidere rapidamente chi far vivere o lasciar morire.
Meditate cicale, meditate!
Note
https://www.thelancet.com/.../PIIS1473-3099(20.../fulltext
Ospedale Valduce Como, il direttore Zanon: “Da domani sarò costretto a decidere chi intubare” https://www.fanpage.it/.../ospedale-valduce-como-il.../