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Smart building

Chiariamo un aspetto preliminare. Non esistono edifici intelligenti, ma solo edifici costruiti in modo intelligente.

L’idea di smart building non è solo quella riduttiva, proposta dai vendors, di edificio iperconnesso, collegato ad internet con la fibra ottica, interattivo e fornito degli ultimi gadget, sensori e dispositivi dell’Internet of Things (IoT). La definizione di edificio smart è un concetto più ampio e olistico che risponde ai più moderni criteri di ecosostenibilità e che ricorda, per certi aspetti, una “stazione spaziale a terra”. (1)

In un pianeta surriscaldato, in cui più del 40% dei consumi energetici mondiali è prodotto dagli edifici per il riscaldamento, l’illuminazione e la climatizzazione, lo smart building si propone come risposta ecologica agli edifici inefficienti ed energivori del presente. Esso soddisfa le nuove esigenze in materia di abitazione ecosostenibile. Lo smart building è una costruzione energeticamente efficiente, che abbatte i consumi di energia (Zero Energy), riduce, fino ad azzerare, le emissioni inquinanti e autoproduce, con un impianto fotovoltaico integrato nell’edificio e/o con un impianto geotermico, gran parte dell’energia di cui necessita, limitando il bisogno di apporti provenienti dall’esterno. La casa smart funziona come un hub energetico, in grado di produrre, in modo decentrato, non solo l’energia di cui necessita l’edificio, ma anche di immagazzinarla per alimentare le automobili elettriche.

Se di nuova costruzione, lo smart building è un edificio leggero, antisismico, passivo, costruito con materiali e tecniche della bioedilizia, energicamente autonomo e iperconnesso. Nel prossimo futuro gli edifici smart potranno essere costruiti con le stampanti 3D, che permettono di realizzare ogni nuova abitazione in brevissimo tempo e a costi ridotti (2). Una casa antisismica di 100 m2, in cemento armato, arricchito con fibra di vetro, viene ultimata in 24 ore, costa 24.600 euro e resiste per 175 anni. Un’unità abitativa di 36 m2 completa, composta da ingresso, soggiorno, camera da letto, bagno e cucina, ha un costo, chiavi in mano, di circa 10 mila euro. Niente male!

Se la struttura è già esistente, può essere resa smart dopo un intervento di riqualificazione ed efficientamento energetico e l’installazione di sensori e dispositivi che regolino l’automazione dell’impianto elettrico, idraulico, di riscaldamento e condizionamento. In Italia il 60% degli edifici è stato costruito più di quarant’anni fa e risulta essere energivoro e dipendente da apporti energetici esterni, provenienti da fonti non rinnovabili. Le moderne soluzioni tecnologiche per l’efficienza energetica degli edifici offrono ai cittadini l’opportunità di dare una risposta concreta al problema del riscaldamento climatico, con la costruzione o la riqualificazione di case dai consumi ridotti e dall’impatto ambientale “quasi zero”.

Note

(1) Brenda e Robert Vale, La casa autonoma, Franco Muzzio & c. editore, 1984, p. 7.

(2) Apis Cor, We print buildings - http://apis-cor.com/en/

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