Uomoplanetario

View Original

Stop ai roghi tossici dei tubi di plastica degli impianti di irrigazione

È prassi tra gli agricoltori del Sud Italia bruciare i tubi dell'irrigazione quando si estirpa una coltura.

Non appena l'operatore della pala meccanica ha finito di estirpare la coltura, ammucchia legna, tubi di plastica, fili di ferro e dà fuoco a tutto utilizzando come innesco alcuni copertoni di automobile.

Si crea, così, un rogo che sprigiona un denso fumo nero e tossico che si diffonde per decine di chilometri sulle campagne e città circostanti, spargendo nell'aria IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici), sostanze dagli effetti cancerogeni, teratogeni e mutageni scientificamente dimostrati. Quando la plastica brucia in presenza di ferro (in questo caso i fili di ferro degli impianti di irrigazione) ad una temperatura superiore a 300 gradi si produce diossina, un'altra sostanza altamente cancerogena che viene assorbita dall'uomo per il 20% con la respirazione e per l'80% con l'ingestione di alimenti contaminati.

La pratica illegale e criminale di incendiare rifiuti plastici oggi è punita dalla legge con l'arresto immediato e la pena detentiva da due a cinque anni.


GLI AGRICOLTORI NON HANNO PIÙ SCUSE

Smaltire i tubi dell'irrigazione agricola dismessi è un'operazione semplice e gratuita.

Ci sono aziende specializzate nel riciclaggio dei materiali plastici che ritirano i tubi agricoli a costo zero. Non ci sono più scuse per continuare a fare roghi tossici di plastica ed inquinare le colture agricole con sostanze tossiche.

INDIVIDUARE LE COLTURE ESTIRPATE CON L’AUSILIO DI UN DRONE

Il Comune di San Ferdinando di Puglia, con Determinazione N. 394 del 13/08/2015, ha acquistato un drone esacottero DJI, equipaggiato con foto-videocamera GOPRO e una consolle per il comando remoto, al prezzo di 4.499 euro.

La motivazione all’acquisto è la seguente: “Ispezione per gli straripamenti del fiume Ofanto e fabbricati pericolanti o altro”.

Attualmente il drone esacottero DJI sta prendendo la polvere in uno dei locali del Comune. Mentre il Comune di Afragola utilizza i droni per contrastare l’abbandono dei rifiuti e i roghi tossici nelle zone periferiche e nelle campagne, il Comune di Rivarolo impiega i droni per il controllo degli illeciti ambientali e il Comune di Sollera li adopera per mappare i tetti, le cisterne e i fumaioli in amianto (materiale il cui utilizzo è vietato dalla legge dal 1992 perché cancerogeno), il Comune di San Ferdinando di Puglia, pur essendo interessato da questi problemi, ha deciso di dare alla parola “altro” il significato di “prendere la polvere per tutto il tempo”.

Oltre alle possibilità concrete di intervento descritte sopra, il drone potrebbe essere utilizzato dalla polizia municipale per il monitoraggio delle colture dismesse con i tubi dell'irrigazione, pronte ad essere bruciate, e per eventuali interventi a norma di legge.

See this social icon list in the original post