Città amiche delle foreste
Gli Enti pubblici consumano il 14% della carta prodotta. I comuni possono fare molto per non contribuire alla distruzione delle foreste primarie del pianeta al ritmo odierno: una superficie di foresta equivalente ad un campo di calcio ogni due secondi.
È possibile fermare questo processo di devastazione e invertire la tendenza distruttiva con tre categorie di provvedimenti:
1. Digitalizzare la burocrazia.
2. Acquistare carta riciclata. Il Decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 (Decreto Ronchi) stabilisce che "Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, le regioni emanino norme affinché gli uffici pubblici coprano il fabbisogno annuale di carta con una quota di carta riciclata pari almeno al quaranta per cento del fabbisogno stesso". Occorre andare molto oltre gli obblighi di legge acquistando solo carta riciclata, che, tra l’altro, ha costi produttivi equivalenti alla carta vergine e può essere riciclata fino a sei volte, con notevole risparmio di natura.
3. Nei casi in cui non potrà essere acquistata carta riciclata, si opti per quella vergine, proveniente da boschi gestiti secondo criteri di sostenibilità ambientale e certificati da Forest Stewardship Council (FSC).
Per l'arredamento è preferibile utilizzare legno non proveniente da deforestazione o tagli illegali ed avente anch'esso certificazione FSC.
La carta certificata non ha costi molto più alti di quella derivata dalla distruzione di foreste tropicali.
Tutto ciò che una Pubblica Amministrazione deve fare, senza maggiori investimenti, è inserire nelle gare per l’acquisto di materiale una norma specifica che preveda dei punti in più per i fornitori di carta o legno certificati FSC.