Halloween si è diffusa nel mondo a causa della Chiesa cattolica

Alcuni cattolici fervorosi “pulsano” ad orologeria, in reazione a date impresse sul calendario. Restano immobili nella loro nicchia santa, indifferenti di fronte alle guerre, alla minaccia della distruzione termonucleare globale, alla crisi climatica e alla sesta estinzione di massa, verso le quali l’umanità sta viaggiando al galoppo, ma si riempiono di fervore, si riscaldano e pulsano quando si avvicina l’odiata festa di Halloween.

Il cattolico che è in loro deve rendere testimonianza attraverso l’anatema contro questa festa pagana.

Ma facciamo un po’ di chiarezza, in considerazione della reticenza dei sacerdoti sull’argomento.

A questi cattolici fervorosi si dovrebbe rispondere col proverbio “Chi è causa del proprio male pianga se stesso”. In effetti, storicamente la festa di Halloween era limitata all’Irlanda, alla Scozia e a parti della Gran Bretagna. Gli immigrati di questi Paesi la portarono negli Stati Uniti ma, anche lì, era una festa tradizionale irlandese e scozzese.

Con molta probabilità, sarebbe restata confinata tra quelle comunità se Papa Gregorio III (731-741) non avesse spostato la festa di Ognissanti dal 13 maggio all’1 novembre, con la finalità di cooptare una festa pagana e cristianizzarla.

Quando la Chiesa cattolica non si fa i “fatti propri” crea spesso grandi danni, anche economici.

Se fosse rimasta confinata all’Irlanda, alla Scozia e alle loro comunità di immigrati negli Stati Uniti, la festa di Halloween non avrebbe avuto la visibilità che ha oggi in molte parti del mondo.

Successivamente, un altro Papa, Gregorio IV (827-844), ha completato l’opera estendendo la festa di Ognissanti a tutta la Chiesa d’Occidente, rendendola ufficiale e universale.

La cristianizzazione, dunque, ha integrato Ognissanti e la commemorazione dei defunti in gran parte dell’Europa, facilitando la diffusione di una festività legata al culto dei santi e al ricordo dei morti anche in altre regioni.

La parola “Halloween” deriva dall’espressione inglese “All Hallows’ Eve”, che significa la vigilia di Ognissanti, celebrata la notte del 31 ottobre.

Questo provvedimento è stato il vettore di diffusione della festa di Halloween, in tutto il mondo.

Repetita iuvant. Senza la cooptazione cristiana della festa pagana di Samhain e la sua trasformazione in Ognissanti, probabilmente, Halloween non avrebbe mai assunto la diffusione globale che conosciamo oggi.

Ai cattolici fervorosi va detto che la Festa di Halloween ha un impatto negativo sulla vita di una comunità non per le motivazioni deliranti che adducono, ma per l’enorme sperpero di soldi che comporta.

Secondo i dati della National Retail Federation (NRF), nel 2023 gli americani hanno speso circa 12,2 miliardi di dollari per Halloween, mentre gli italiani ne spendono complessivamente circa 300 milioni di euro; soldi che potrebbero essere utilizzati in modo molto più proficuo a beneficio della comunità.

E tutto questo sta accadendo — con molta probabilità — per le scelte infelici della gerarchia cattolica che ha sempre amato mettersi come il prezzemolo in ogni minestra.

Di fronte a queste evidenze storiche ed economiche, ai cattolici fervorosi non resta che espiare le colpe dei papi e dei loro correligionari vestendo il cilicio per tutto il 31 ottobre e fustigando le loro nobili spalle, in obbedienza alla tradizione ascetica dei monaci anacoreti. Penitenziagite.

Avanti
Avanti

Emissioni di metano: l’impatto nascosto delle grandi aziende di carne e latticini