La videosorveglianza funziona dappertutto tranne che a San Ferdinando di Puglia?
Oggi, sulla prima pagina di Repubblica.it, accanto alla notizia sull’azione del Governo Draghi e sopra i dati epidemiologici giornalieri sul Covid-19, spicca la notizia (foto 1) che il Comune di Molfetta ha incastrato e perseguito un piromane.
Il 5 agosto 2021 a Carapelle, l’Amministrazione comunale fotografava, incastrava e multava un incivile che scaricava rifiuti in campagna.
Questo accade perché generalmente nei comuni italiani, dotati di un sistema di videosorveglianza, le cose funzionano: i reati vengono scoperti e perseguiti, grazie ad una gestione accorta ed efficiente dei dispositivi di videosorveglianza.
A San Ferdinando di Puglia, invece, il sistema di videosorveglianza comunale sembrerebbe essere degno di “Chi l’ha visto”.
In questi ultimi cinque anni anni, sono state pubblicate solo tre foto riprese dalla videocamera di sorveglianza del Centro Ambientale in via Trinitapoli e pubblicate su Facebook nell’aprile 2018. Le immagini ritraggono gli unici tre cittadini che hanno cercato di compiere il proprio dovere e in pieno giorno, dopo aver trovato chiuso il Centro raccolta rifiuti sulla SP 15 per Trinitapoli — sul cancello non erano presenti gli orari di apertura e non erano pubblicati neanche sul sito del Comune — hanno adagiato un rifiuto ingombrante al lato del cancello del Centro.
Nei fatti, non c’è informazione sulla reale attività della videosorveglianza (pagata a caro prezzo dai cittadini). Serve effettivamente a sgamare, identificare e multare severamente gli incivili?
Eppure, a San Ferdinando di Puglia, gli amministratori non hanno lesinato sui social roboanti dichiarazioni d’intenti: “Vita difficile per gli incivili”, “per gli incivili ore contate”, “ancora qualche giorno e balleremo la tarantella”. La più recente dichiarazione la dobbiamo al Sindaco che, il 6 aprile 2021, sul suo profilo Facebook scriveva: “Prima o poi qualcuno la pagherà cara… è una promessa!”
Dalle dichiarazioni accalorate dagli amministratori siamo indotti a credere che in merito si brancoli nei buio e che la videosorveglianza, ad oggi, non abbia incastrato e svergognato sui social nessun lurido figuro, vero lanciatore di rifiuti, come invece sta accadendo in altri comuni ad opera di altri sindaci.
Se, invece, la videosorveglianza funziona a pieno regime e ha fatto “strage” di incivili, come mai gli amministratori non hanno pubblicato le foto incriminanti sul web e sui social a scopo deterrente, come sarebbe auspicabile e come è prassi tra i colleghi degli altri comuni italiani?