L’Edge di Amsterdam è l’edificio più ecosostenibile del mondo

L’Edge di Amsterdam - Foto: Matteo Della Torre

L’Edge di Amsterdam - Foto: Matteo Della Torre

Nel 2014, a Zuidas, il quartiere degli affari di Amsterdam, la PLP Architecture ha costruito per l’azienda di consulenza Deloitte l’Edge, un edificio che guarda al futuro, intelligente e dotato di tecnologie d’avanguardia.

L’Edge, oltre ad offrire ai lavoratori un ambiente sofisticato, accogliente, piacevole da vivere e stimolante per la collaborazione, ha anche conseguito da BREEAM-NL una valutazione di sostenibilità ambientale del 98,4%, che lo rende ad oggi l’edificio più ecosostenibile del mondo.

La costruzione di 40mila metri quadri è ad energia positiva, ossia produce più energia di quanto ne consumi. Questo risultato si ottiene con un’elevata efficienza energetica degli impianti e con la produzione di energia rinnovabile.

L’Edge è dotato di un impianto fotovoltaico sul tetto e sulla parete Sud, che alimenta l’edificio e le automobili elettriche dei dipendenti. Ha un sistema di ventilazione intelligente e un impianto geotermico a pompe di accumulo sotterranee per il riscaldamento e il raffreddamento dell’edificio. Inoltre, l’intera costruzione è monitorata da 28mila sensori che attivano le 6mila lampade LED solo quando è necessario e regolano la temperatura e l’umidità degli ambienti.

Le pareti dell’edificio esposte al sole sono dotate di tende intelligenti, finestre dinamiche, elementi frangisole per l’ombreggiatura e pannelli fotovoltaici. Sul tetto sono previsti la raccolta e il recupero dell’acqua piovana per i servizi igienici e per innaffiare i giardini.

La ventilazione e il ricambio d’aria avvengono attraverso un sistema di aspirazione, che convoglia l’aria stantia verso il tetto creando una corrente d’aria simile alla ventilazione naturale.

All’interno vi è un parcheggio con 500 posti bici per i dipendenti, che possono raggiungere il posto di lavoro, ottimamente collegato con buone piste ciclabili e mezzi pubblici.

Un’applicazione guida l’utente durante la sua giornata lavorativa, dalla ricerca del posto auto nel parcheggio interno, al tipo di ambiente lavorativo più idoneo, in funzione degli impegni in calendario. Nessuno dei dipendenti ha una stanza o una scrivania personali, ma le aree di lavoro sono flessibili e spaziano dalla scrivania assegnata in modo randomizzato in open space a una comoda poltrona o a molteplici aree d’incontro. L’applicazione conosce le preferenze individuali in termini di illuminazione e temperatura e le regola di conseguenza.

L’azienda incoraggia i dipendenti ad usare la palestra interna per curare la propria forma fisica. Alcuni attrezzi sfruttano il movimento prodotto durante l’allenamento per generare energia elettrica.

L’Edge si offre come modello di un ambiente lavorativo eco compatibile e sano per i dipendenti anche sul piano mentale.

Subito dopo aver fotografato l’Edge, in una giornata nuvolosa, camminavo lentamente nei pressi dell’edificio ed ero ancora a più di dieci metri dal marciapiede, quando un automobilista appena uscito dal parcheggio sotterraneo dell’Edge a bordo di una lussuosa berlina si ferma per farmi attraversare. Un comportamento assolutamente anomalo in Italia, ma che considerato normale per il gentile signore.

Sorpreso da tanta gentilezza ho affrettato il passo, ho attraversato la strada e l’ho ringraziato.

Credo che il civismo olandese e il carattere della persona abbiano avuto un peso importante per un simile gesto, ma io aggiungerei anche la frequentazione di un ambiente di lavoro confortevole e pensato per essere a misura d’uomo.

Indietro
Indietro

“Città futura”: dalle parole ai fatti (molto poco incoraggianti)

Avanti
Avanti

Lettera aperta alla Sindaca di San Ferdinando di Puglia