Videosorveglianza efficiente o illusione di sicurezza?
Il test popolare.
Su invito del Sindaco Lamacchia, il 6 giugno 2016 alle ore 12.00 ci siamo recati presso l’ex ufficio dei vigili urbani di Piazza della Costituzione per effettuare un test di funzionamento del Sistema di videosorveglianza adottato dal Comune di San Ferdinando di Puglia.
All’appuntamento, oltre al Sindaco, c’era anche l’Assessore alla Sicurezza Francesco Camporeale, accompagnato da un vigile urbano in qualità di operatore di sistema. Siamo entrati nella palazzina ormai vuota e siamo saliti al primo piano dove, in una stanza dedicata, c’erano il computer e il monitor accesi e il server del sistema di videosorveglianza.
Avendo effettuato un test popolare a cui siamo stati ammessi come cittadini (eravamo in tre), a beneficio di tutti, e in stile Open Gov, riferiamo nel dettaglio la cronistoria di ciò che abbiamo visto e i risultati del test.
1. Qualità dei video d’archivio registrati sul server
Il giorno prima e il giorno dell’appuntamento abbiamo effettuato una simulazione davanti ad alcune videocamere di sorveglianza, attive tutto l’anno 24 ore su 24, esponendo delle foto a colori in formato A3 con il volto in primo piano di alcuni personaggi famosi.
Abbiamo chiesto al Sindaco e all’Assessore alla Sicurezza di poter completare il test, cercando nel server i video archiviati, in formato H.264, dei luoghi e del momenti precisi in cui abbiamo esposto davanti alle videocamere di sicurezza le foto dei personaggi famosi, invitando le autorità a identificarli.
PRIMO TEST: Area Mercatale, ore 11.30 del 6.6.2016. Non è stato possibile rinvenire la scena del figurante con la foto di Matteo Renzi (foto 2), perché la videocamera Dome era girata in direzione della rotonda di via Piantata. FAIL.
SECONDO TEST: Piazza Gandhi, ore 11.40. Il video con il momento nel quale davanti alla videocamera di sorveglianza compariva il figurante con la foto di Angela Merkel (foto 3) non è stato rinvenuto. FAIL.
TERZO TEST: Piazza Mons. Gallo ore 11.49. Dopo 11 minuti di tentativi andati a vuoto, non si è riusciti a rinvenire il momento in cui compariva davanti alla videocamera di sorveglianza il figurante con la foto di Donald Trump (foto 4). FAIL.
QUARTO TEST: Piazza Mons. Gallo ore 23.20 del 5.6.2016. Finalmente riusciamo ad individuare il momento in cui il figurante entra nel campo visivo della videocamera, si ferma a dieci metri di distanza ed espone una foto in primo piano di Silvio Berlusconi. FAIL.
L’operatore ingrandisce l’immagine, zooma sulla foto, ma la risoluzione del video è così bassa che si riescono a vedere solo pixel confusi (es. foto 1, 3). È stato quindi impossibile identificare la foto di Silvio Berlusconi. FAIL.
2. Qualità delle riprese live
Le immagini riprese in tempo reale dalle telecamere Dome, ruotabili a 360 gradi dall’operatore, forniscono una qualità in uscita HQ in buona risoluzione, nitida e con un buon dettaglio (Es. foto 1, 2). Abbiamo scelto a caso una videocamera e abbiamo effettuato il test di ripresa della targa di un’automobile parcheggiata a circa 100 m dal punto di ripresa utilizzando lo zoom ottico. L’operatore, utilizzando lo zoom ottico, ha inquadrato la targa dell’automobile che risultava perfettamente leggibile.
Fanno eccezione le 6 videocamere, come quella presente sulla rotatoria di via Trinitapoli, acquistate dall’Amministrazione Puttilli nel 2008, assolutamente inidonee allo scopo anche in modalità live, perché restituiscono un’immagine che ricorda l’effetto di un vetro con molta condensa in una fredda giornata invernale (Es. foto 1, ?).
Possiamo, quindi, concludere che il sistema di videosorveglianza, se fosse utilizzato in modalità live, cioè con un vigile urbano seduto in pianta stabile (H24) a visionare i monitor delle videocamere, funzionerebbe egregiamente.
Conclusioni
Arriviamo alle dolenti note. Il sistema di videosorveglianza, con le sue 22 videocamere installate sul territorio (12 videocamere Dome e 10 videocamere fisse), costato ai cittadini 289 mila euro (non bruscolini), alla prova dei fatti NON FUNZIONA e non realizza neanche lontanamente l’obiettivo della identificazione dei soggetti sospettati di aver commesso un reato, per due motivi fondamentali:
3. La VIDEOSORVEGLIANZA LIVE, che dal nostro test risulta funzionare, nei fatti NON SI RIVELA DI ALCUNA UTILITA’, in quanto nessun vigile urbano può dedicare tempo al monitoraggio del sistema, essendo il personale in sotto organico. Oggi, con il trasferimento della sede della polizia municipale presso il Nuovo Municipio di via Isonzo, mentre la centrale di gestione e controllo resta ancora situata al primo piano dell’ ex sede dei vigili urbani, il monitoraggio in tempo reale risulta essere impossibile.
4. Le RIPRESE VIDEO conservate nel SERVER del sistema di videosorveglianza nel 90% dei casi sono inservibili per identificare un soggetto sospettato di aver commesso un reato, a causa della bassa risoluzione e per la tecnologia utilizzata dalle videocamere che non consente l’inseguimento automatico delle persone e degli autoveicoli (autotracking). Se ci fossimo dotati della tecnologia autotracking (vedi video sotto)
Specifiche tecniche videocamera con autotracking (foto 5): i video presenti in archivio, al contrario di quanto accade oggi, avrebbero potuto restituire immagini utili alla identificazione dei soggetti sospettati di aver commesso reati (Es. foto 1,1). Le telecamere acquistate, invece, non permettendo l’inseguimento automatico delle persone e degli autoveicoli, non ne consentono l’identificazione e quindi sono praticamente inutili.
La terapia
Per riparare all’acquisto sbagliato del 2014 e avere un sistema di VS efficiente – e non un’illusione di sicurezza – sarebbe necessario sostituire le videocamere attuali con altre dotate della funzione di autotracking.
Durante il nostro incontro, il Sindaco Lamacchia ha affermato che il sistema di videosorveglianza di San Ferdinando di Puglia non può essere usato per le attività di Pubblica Sicurezza (PS) e per la repressione degli atti illeciti, perché le attività di PS non sono nella titolarità del Comune, ma ha solo funzione di dissuasione. Ne prendiamo atto. Ma ci chiediamo: per conseguire il solo obiettivo della dissuasione perché spendere 289 mila euro? Sarebbero state sufficienti le videocamere Dome fittizie in vendita su Amazon.it a 7,99 euro l’una (foto 6).
Ringraziamenti
A conclusione del test popolare (durato 1 ora e 20’), ringraziamo il Sindaco Lamacchia e l’Assessore alla Sicurezza Francesco Camporeale per la loro disponibilità e volontà di trasparenza.