A San Ferdinando di Puglia: avvelenati e contenti
A San Ferdinando di Puglia le periferie debordanti di rifiuti e i roghi tossici sono problemi endemici, che nessuno vuole sollevare neanche con un dito.
Negli ultimi trent’anni, la cittadinanza sanferdinandese ha dimostrato di non avere gli anticorpi per contrastare e fermare chi produce queste vergognose manifestazioni di inciviltà. Chi, come me, documenta e denuncia quanto accade nella Terra dei roghi si trova di fronte al muro dell’indifferenza generalizzata, della politica e della società. Siamo senza speranza, né redenzione. Siamo avvelenati e contenti. Un esempio concreto:
ROGHI TOSSICI DI FRIGORIFERI E MATERASSI
Da trent’anni degli irresponsabili stanno avvelenando i cittadini di San Ferdinando di Puglia con roghi sistematici di materiali plastici e ferrosi. Raccolgono frigoriferi e materassi usati, li portano nelle periferie della città e incendiano il tutto, per liberare il ferro dalla plastica o dalle fibre sintetiche, producendo un roghi tossici, con fumi neri di diossina.
Il giorno dopo ritornano sul luogo e prelevano il ferro per venderlo.
Cosa stanno facendo la politica e la società per per fermare questi irresponsabili? Men che nulla.
Eppure la legge italiana è molto chiara in merito: l’art. 256-bis del Codice dell’ambiente (Legge 8 febbraio 2014, n.6) recita: “Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque appicca il fuoco a rifiuti abbandonati ovvero depositati in maniera incontrollata è punito con la reclusione da due a cinque anni. Nel caso in cui sia appiccato il fuoco a rifiuti pericolosi, si applica la pena della reclusione da tre a sei anni”. Nel nostro caso, la fattispecie è aggravata dalla recidiva.
L’altro ieri si è consumato l’ennesimo rogo tossico di due frigoriferi (foto 1). Il giorno dopo, le carcasse metalliche dei due frigoriferi erano state già rimosse.
Amministratori, Sindaca e Assessore all’Ambiente, se ci siete battete un colpo! La tutela della salute pubblica è il vostro lavoro.