Bertoldo non lo sa

Bertoldo non lo sa

Invitiamo il lettore a guardare con molta attenzione la vignetta di Uomoplanetario.org dal titolo "La terra dei roghi tossici”, che sintetizza iconicamente l'ignoranza e la furbizia della nutrita masnada dei Bertoldo che vivono a San Ferdinando di Puglia.

Si immagini un contadino munito di trattore che al mattino esce per recarsi in campagna ad effettuare un trattamento anticrittogamico con la sua cassetta di plastica, posizionata sul cofano del suo trattore, colma di fitofarmaci. Il nostro Bertoldo, giunto in campagna, versa nell'autobotte i suoi veleni, usati spesso in modo scriteriato, ed è pronto ad effettuare il trattamento. Ma ha un problema. Come disfarsi dei contenitori dei pesticidi appena utilizzati? L'ignorantone/furbacchione benpensa alla soluzione più spiccia e vantaggiosa: dare tutto alle fiamme. Di Bertoldo di tal fatta la nostra città è piena.

Di recente abbiamo intervistato un agricoltore sanferdinandese in pensione per conoscere dettagli storici sulla diffusa abitudine illegale degli agricoltori della nostra città di bruciare sistematicamente in campagna le bottiglie e le taniche dei pesticidi, anticrittogamici, sacchi plastici dei concimi, nonché tubi dell'irrigazione, coperture plastiche dei vigneti ed ogni altro materiale plastico. La risposta del nostro interlocutore è stata lapidaria: "PERCHE' VI SCANDALIZZATE? SI E' SEMPRE FATTO COSI'. SI E' SEMPRE BRUCIATA OGNI COSA IN CAMPAGNA". Una frase che compendia tutto un mondo agricolo locale caratterizzato da un inquinamento selvaggio e sistematico.

Il primo principio della termodinamica dice che "nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma". Ma Bertoldo non lo sa. Non sa che la plastica bruciata produce IPA ed altre sostanze altamente tossiche, che assorbite dalle piante, dal terreno e dall'aria ritornano nel cibo che egli stesso mangia e che fa mangiare, nell'acqua che egli stesso beve e fa bere, nell'aria che egli respira e fa respirare. E quando lui o un suo parente si ammaleranno di cancro, non dovrà imprecare contro la malasorte, ma contro se stesso e contro le sue azioni dissennate che generano morte.

Se i più informati conoscono le pratiche agricole illegali legate all'uso e abuso dei fitofarmaci in agricoltura, con le relative pesanti contaminazioni da pesticidi del cibo che finisce sulle nostre tavole, ben pochi, tra i non addetti ai lavori, hanno la consapevolezza della diffusione endemica del fenomeno dei roghi tossici di materiale plastico pericoloso per uso agricolo. È necessario, quindi, diffondere una corretta informazione in materia ed evidenziare i gravi pericoli per la salute legati a questa consuetudine sconsiderata, oltreché illegale. Tutto questo avviene per l'ignoranza e/o furbizia degli operatori agricoli che, da una parte sottostimano erroneamente la pericolosità delle loro azioni, dall'altra rifiutano di sottoporsi agli oneri burocratici ed economici relativi al corretto smaltimento legale dei rifiuti agricoli. Chi è titolare di un'azienda agricola e rispetta le regole paga una quota annua ad un'azienda privata per il ritiro di tutti i rifiuti agricoli, al contrario dei furbacchioni che, consegnando alle fiamme questi rifiuti, riescono a risparmiare illegalmente su questo costo di produzione e viziano le regole della concorrenza di mercato. Ma in realtà questi furbacchioni/criminali non fanno solo questo, poiché danneggiano gravemente l'intero comparto agricolo sanferdinandese con il pesante fardello di scorie tossiche che immettono nell'ambiente rurale e che finiscono immancabilmente nella filiera dei prodotti agricoli.

I Bertoldo non sono gli unici furbacchioni della nostra storia. Furbacchioni sono anche i politici quando omettono per convenienza di dare una corretta informazione e di chiamare per nome i problemi, per non correre il rischio di perdere il voto futuro anche di un solo Bertoldo. Cosa sta facendo l'Amministrazione Lamacchia per garantire la salute dei cittadini di San Ferdinando di Puglia? Sono trascorsi sessantuno giorni dal Consiglio comunale tematico sui roghi tossici, nel quale si è votato all’unanimità le seguenti deliberazioni: 1. Attivare la Consulta per l’Ambiente. 2. Richiedere nuovi controlli dell’inquinamento dell’aria nelle periferie della città da parte dell’ARPA Puglia. 3. Installare, previo accordo economico finanziario con la Provincia BAT, centraline fisse in varie zone della città per il monitoraggio permanente dell’aria. 4. Incentivare l’attività di sorveglianza volontaria, in sinergia con le Forze dell’Ordine locali e provinciali, le associazioni e i comitati dei cittadini. 5. Proporre un’azione di sensibilizzazione e di tutela ambientale che coinvolga tutte le istituzioni educative e formative del territorio.

Fino ad oggi, i 1200 cittadini firmatari della petizione “La terra dei roghi” non hanno visto nulla di quanto promesso in quel Consiglio comunale. Solo vuote chiacchiere, confusione e fumo. E intanto i roghi tossici proseguono a ritmo serrato. Il 19 febbraio 2015, in 55 minuti abbiamo registrato 9 roghi, uno ogni 6 minuti. Incredibile.

I Bertoldo continuano indisturbati ad intossicare aria, acqua e cibo; i politici giocano a rimpiattino e noi cittadini nel mezzo, tra rabbia e sgomento. Quanti si illudono, però, che alla lunga i cittadini cederanno per sfinimento, stanno commettendo un errore esiziale.

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