Calcetto gratis. Bari chiama Indietro tutta

Calcetto gratis. Bari chiama Indietro tutta - Foto Matteo Della Torre

Foto Matteo Della Torre

Tralasciamo per un attimo il tema ostico delle piste ciclabili, per affrontare un argomento semplice semplice e alla portata di tutti gli intelletti: lo SPORT e nella fattispecie il gioco del calcio.

Qui “Indietro tutta” gonfia il doppio petto con orgoglio: lo sport è roba nostra, a casa abbiamo tutti la Pay TV. In effetti, dobbiamo ammetterlo, lo sport è il “pezzetto” forte di indietro tutta. Ma se si osserva con attenzione, anche in questo ambito si scorgono evidenti contraddizioni.

Nella nostra città, come del resto in quasi tutte le città d’Italia, la strada come spazio ludico e di socializzazione per bambini e ragazzi è stata rubata dal monopolio radicale delle automobili, che rende impossibile il gioco spontaneo.

A Bari, il Sindaco Decaro, ben consapevole di questo grave problema, ha deciso di consegnare alla libera e gratuita fruizione dei cittadini due campi di calcetto sul lungomare di Bari vecchia. Secondo Decaro “offrire spazi pubblici attrezzati per il gioco e per lo sport è la migliore strada che un’amministrazione possa percorrere per prendersi cura dei suoi più giovani concittadini”.

Guardandosi intorno, con un minimo di attenzione, si può notare in via Massimo D’Azeglio la presenza di un campo di calcetto nuovo lasciato perennemente chiuso e inutilizzabile liberamente dai cittadini.

A dieci metri da questo campo c’è il Parco comunale “Giuseppe Di Vittorio”, dove i nostri concittadini minorenni sono lasciati allo sbando dal mondo adulto, pieni di energie represse, canalizzate in comportamenti negativi e incivili, fino all’estremo del vandalismo.

Per chi attribuisce allo sport poteri taumaturgici curativi e preventivi per ogni forma di devianza (vedi programma amministrativo di Indietro tutta), lasciare chiuso quel campo rappresenta una CONTRADDIZIONE HIMALAYANA. Qui non ci sono spending review, vincoli di bilancio o ristrettezze economiche che tengano. Non ci sono scuse per non aprire quel campo e metterlo gratuitamente a disposizione dei ragazzi, come ha fatto il Sindaco di Bari. Sarebbe una sacrosanta restituzione di spazi per la socializzazione e lo sport, che sono stati sottratti dall’invadenza delle automobili.

Indietro tutta dovrebbe riflettere seriamente su questa grande opportunità per lo sport sanferdinandese.

In merito alla profonda crisi del calcio italiano, il celebre allenatore Marcello Lippi ebbe a dire che le radici della crisi affondano nella mancanza del gioco spontaneo dei bambini in strada. È la strada la fucina dei giovani talenti. È nel gioco spontaneo che il piccolo giocatore ha la possibilità di esprimere e manifestare il suo potenziale e le sue abilità. Tutto ciò di fatto è impedito dalla mancanza di luoghi in cui i bambini possano giocare liberamente e gratuitamente al calcio. Perché, per eccellere, lo sport va praticato tutti giorni e non soltanto un’ora o due a settimana, sotto la guida di un allenatore che imbriglia il giovane talento dentro asfissianti schemi tattici.

Se proprio si vuol dar spago a questa ossessione di indietro tutta per il ritorno al passato, l’unico ambito in cui il ritorno al passato produrrebbe dei vantaggi è proprio la pratica del calcio libero e gratuito, com’era possibile trent’anni fa. Lo sport gratuito ha grandi potenzialità. E tutto questo con buona pace delle strutture private che lucrano sullo sport a pagamento.

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