Intervento al Consiglio comunale sul tema dei roghi tossici (video)
Il video e il testo dell’intervento di Matteo Della Torre, primo firmatario della petizione popolare che ha raccolto 1.200 sottoscrizioni.
“Signor Presidente del Consiglio, Signor Sindaco, Signori consiglieri, concittadine e concittadini.
Se c’è mai stata una storia della partecipazione sociale a San Ferdinando di Puglia, oggi è indubbiamente un giorno storico.
Per la prima volta nella storia della nostra città, 1200 cittadini dettano un argomento all’Ordine del giorno del Consiglio Comunale. E’ un evento unico in una città che, di certo, non brilla per apertura alla partecipazione civica.
Di fronte all’atteggiamento attendista dell'Amministrazione comunale, al limite della negazione del problema, e di fronte all’indifferenza mostrata dai partiti di opposizione, 1200 cittadini e cittadine "preoccupati per la propria salute e quella dei propri figli", hanno invocato l’esercizio di un diritto residuale della democrazia rappresentativa, sperduto nelle pagine del Regolamento del Consiglio Comunale. Oggi, questi sanferdinandesi sono moralmente qui, accanto a me, nella veste di primo firmatario della petizione legata alla Campagna “La Terra dei roghi”.
E soprattutto, qui accanto a me c’è colei che posso definire la madre morale della nostra Campagna: una donna ammalata di cancro, attualmente in chemioterapia, che sarebbe stata qui se non fosse che la sua malattia e le sue sofferenze le impediscono di muoversi come vorrebbe.
Fu lei, 6 mesi fa, ad indicarmi quello che per me era ancora un problema dai contorni sfumati: la questione dei Roghi tossici quotidiani a San Ferdinando di Puglia. In una serata estiva, lei mi parlò dei fumi tossici che da anni le entravano in casa ogni giorno. Mi raccontò della sua esasperazione e della sua malattia.
Sono trascorsi 6 mesi da quell’incontro. E’ nata una Campagna, "La Terra dei Roghi”, così denominata per distinguerla dalla “Terra dei Fuochi” della Campania.
Lì, in Campania, nel territorio di 19 comuni, su una superficie di 6.049 ettari, la camorra ha sviluppato il suo più lucroso business fondato sullo smaltimento illegale dei rifiuti speciali. Qui da noi, su una superficie di 1.097 ettari, l’ignoranza e la stupidità di alcuni nostri concittadini producono una media di 50 roghi tossici al mese, accertati dagli attivisti della nostra Campagna.
In questi mesi, abbiamo raccolto 20 GB di materiale foto-video probatorio. Una enormità di dati che comunque rappresenta un campione statistico di scarsa significanza, perché il materiale foto-video è stato raccolto in modo randomico e non sistematico. I roghi effettivi sono molto più numerosi e il problema è molto più grave ed esteso di quello che abbiamo potuto registrare noi.
I dati raccolti in questi mesi rappresentano, comunque, un valido punto di partenza per esigere risposte convincenti da parte delle Istituzioni. Non è più possibile far finta di non vedere o addirittura negare la gravità e l’urgenza del problema.
È da almeno tre anni che nell’agro di San Ferdinando di Puglia, nella ZONA A e nella ZONA B (che trovate illustrate nelle foto 6 e 7 del promemoria che avete ricevuto), avvengono con cadenza quotidiana numerosi roghi abusivi di materiali plastici e altri materiali di varia natura.
Questi roghi sprigionano fumi tossici contenenti IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici), sostanze dagli effetti cancerogeni, teratogeni e mutageni scientificamente dimostrati. Quando la plastica brucia in presenza di ferro ad una temperatura pari o superiore ai 300 gradi si produce diossina, un’altra sostanza altamente cancerogena, che viene assorbita dall’uomo per il 20% con la respirazione e per l’80% con l'ingestione di alimenti.
I dati in nostro possesso ci dicono che le zone della città più colpite dai fumi tossici sono le Zone C e D, dell’estensione complessiva di 31ettari.
È di tutta evidenza che i roghi stiano determinando un impatto negativo e intollerabile sulla salute della cittadinanza.
La Legge italiana ha evidenziato la gravità e la pericolosità per la salute pubblica della condotta dei piromani di rifiuti, emanando una norma ad hoc, la Legge n.6 del 6 febbraio 2014.
Ci troviamo di fronte ad un grave reato penale che viene perpetrato in modo sistematico sul nostro territorio nella quasi totale inerzia delle Istituzioni che dovrebbero constatare i reati e sanzionare gli autori.
Gli amministratori ci dicono che in sei mesi sono stati accertati ufficialmente 4 roghi illegali, con relativi verbali. Questi numeri rappresentano un’inezia se raffrontati all’entità e alla diffusione del fenomeno roghi. Se consideriamo che in 6 mesi sul territorio di San Ferdinando di Puglia avvengono in media almeno 300 roghi, è evidente che le istituzioni abbiano ancora molto lavoro da fare.
In questa sede è d’obbligo evidenziare lo scarso controllo del territorio da parte delle Istituzioni e delle Forze dell’Ordine, che poco o nulla hanno fatto per contrastare questo fenomeno illegale. La percezione che hanno i cittadini è che non ci sia nessuno che li tuteli dall’imperversare della piromania.
Nel punto all'ordine del giorno che è in discussione in questo Consiglio Comunale, noi abbiamo proposto al Sindaco e alla sua Amministrazione di “andare ai materassi” - usando la terminologia del film il Padrino - e di lottare contro questo fenomeno illegale attraverso alcune attività di prevenzione e contrasto:
1. La prima proposta riguarda l’installazione di telecamere per la videosorveglianza delle zone maggiormente interessate dagli scarichi e combustioni abusivi di rifiuti (come da noi indicato nelle mappe 6 e 7, con i punti contrassegnati da un triangolo giallo). Questo per noi è l’unico modo per mettere in scacco coloro che sversano i rifiuti e i piromani sistematici.
2. È necessario inoltre che si proceda con controlli dei livelli di inquinamento dell’aria nelle periferie della città da parte dell’ARPA Puglia attraverso l’installazione di centraline per il monitoraggio degli IPA, diossina ed altri inquinanti nelle zone C e D, questa volta non posizionate, come è avvenuto di recente all’interno di un parco alberato, ma sulle strade in cui si prevede la massima concentrazione di sostanze inquinanti (via Foggia - angolo via Cerignola e Piazza Mons. Gallo). C’è da sottolineare tuttavia che i controlli della qualità dell’aria con le centraline dell’ARPA possono definire solo in parte l’entità del fenomeno, perché analizzano solo il 20% dell’inquinamento da diossina e IPA.
Sarebbe interessante effettuare dei rilievi multiresiduali dell’inquinamento da diossina ed IPA sui prodotti della nostra agricoltura nelle zone A e B dove si depositano l’80% degli inquinanti. Comunque sia, i migliori sensori dell’inquinamento ambientale sono le persone che vivono nelle zone maggiormente interessate dai fumi tossici, persone che captano con l’olfatto i fumi e riescono a distinguere chiaramente l’odore di plastica bruciata. I migliori sensori sono anche le macchine fotografiche quando ritraggono fumi neri di plastica bruciata che si alzano minacciosi nel cielo ed inquinano la nostra aria e i prodotti della nostra terra.
3. La terza richiesta riguarda la rimozione urgente dei rifiuti accumulati nei canali di scolo delle complanari della Strada Statale 16 (come risulta dalle fotografie del promemoria dalla foto 22 alla foto 29)
Alle istanze formali della petizione, i sottoscrittori contattati in questi giorni aggiungerebbero delle attività capillari di Pubblicità Progresso: dai manifesti 6x3, alle locandine, ai pieghevoli da distribuire ai cittadini (come nell'esempio della foto 1).
Per concludere, ci sia permessa un'ultima considerazione: la Campagna “La terra dei roghi” è un dito che indica un problema, ma non è il problema. Quando il Sindaco afferma che parlare su internet di "Terra dei roghi" può produrre un danno d’immagine all’economia agricola della nostra città, sta guardando il dito anziché il problema. Sono i piromani che stanno arrecando un danno alla salute dei cittadini e in futuro all’economia agricola della nostra città, perché potrebbe non essere lontano il giorno in cui i nostri prodotti agricoli verranno respinti alle frontiere, perché contaminati da un eccesso di inquinanti, com’è successo tempo fa alle pecore della Campania, abbattute perché il loro latte conteneva 12 picogrammi di diossina. Ma le pecore della Campania erano il sintomo del problema, non il problema. Smettiamola di nascondere la polvere sotto il tappeto.
Signor Presidente del Consiglio, Signor Sindaco, Signori Consiglieri, oggi voi avete l’occasione di fare la storia della nostra città e debellare l’infezione della piromania, ascoltando le istanze di questa nobile causa.
Ma per fare questo è necessario imparare dagli errori del passato. Vent’anni fa c’era una discarica abusiva, i cui fumi venefici ogni sera saturavano l’aria della nostra città. Oggi, come allora, si cerca di negare e minimizzare il problema, ma è una strategia perdente in partenza, perché esprime una posizione contraria alla logica e al pensiero dell’opinione pubblica.
Vent’anni fa, su sollecitazione degli aderenti alla Campagna nonviolenta “San Ferdinando di Puglia Zona Termale”, fu il NOE, Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri ad apporre i sigilli alla discarica abusiva sempre fumante e a risolvere definitivamente il problema, non l’Amministrazione del tempo. Oggi ci chiediamo: chi ci libererà dai roghi tossici quotidiani? L’attuale Amministrazione subirà le decisioni prese altrove o saprà essere protagonista della storia della nostra città?
Oggi, 1200 cittadini vi affidano una grande responsabilità e un importante compito. Buon lavoro. Grazie”.