La forestazione urbana che non c’è. Una mappa per cambiare rotta

Gentile Sindaca Camporeale,

gentile Assessore Lombardi,

scrivo a voi questa lettera in veste di Ambasciatore Europeo del Patto per il Clima per invitarvi, ancora una volta, a dare concretezza all’impegno elettorale — contenuto nel Programma politico di “Città Futura” (foto 3) e confermato nelle Linee programmatiche di Governo 2022-2027 (foto 4) — che prevede di creare una “foresta urbana” a San Ferdinando di Puglia, con la piantumazione di 14 mila alberi.

È sconfortante constatare che, ad oggi, dopo due anni di mandato, siano state piantate solo 12 palme stentate, in via Barletta (10) e in Piazza Papa Giovanni Paolo II (2),(foto 5). Più che una foresta urbana è un deserto urbano!

Scrivo queste righe dopo che la città di San Ferdinando di Puglia è uscita dalla peggiore e più lunga “cupola di calore” della sua storia, nel corso dell’estate e dell’anno più caldi mai registrati da almeno 125.000 anni. Tra qualche mese ne avremo la certezza scientifica.

Mentre la scienza del clima è sconcertata dalla rapidità del peggioramento dei dati climatici, rilevati a livello mondiale, e un futuro apocalittico sta avanzando verso di noi al galoppo, con uno scenario climatico mai sperimentato dall’uomo nella sua storia, avrei sperato di trovarne qualche traccia o eco nei vostri canali di comunicazione personali o istituzionali.

E invece no. Eccezion fatta per un post, vistosamente off-topic, che fa capolino sulla pagina Facebook del Comune il 19 luglio scorso, con i “consigli della nonna” su come affrontare il caldo (bere acqua, restare al chiuso, ecc.). E nulla più.

Vi risparmio, a questo punto, i miei soliti odiosi paragoni (per voi politici) tra l’inerzia climatica della vostra amministrazione e l’azione virtuosa di contrasto al surriscaldamento climatico e di adattamento alle sue conseguenza più pericolose messe in atto dalle sindache e sindaci per il Clima dei comuni italiani, europei o extraeuropei.

Ma consentitemi un unico riferimento light, senza citare delle attività concrete.

La neo Assessora del Comune di Bari, Elda Perlino, ha le seguenti deleghe: Clima, Transizione ecologica, Ambiente, Forestazione urbana, Tutela dei Corridoi ecologici, Verde pubblico, Igiene urbana, Benessere degli animali, Politiche energetiche, Parchi.

Nelle deleghe al clima, alla forestazione urbana, ai corridoi ecologici, alle politiche energetiche dell’Assessora di Bari c’è per voi amministratori un invito implicito: uscire dalle vostre zone di comfort.

E la zona di comfort per gli assessori all’Ambiente di San Ferdinando di Puglia è storicamente stata la gestione dei rifiuti — ordinaria e talvolta straordinaria — con rarissimi e incerti sconfinamenti in territori “inesplorati” che hanno prodotto invariabilmente risultati alquanto discutibili.

Sorvolo anche sul problema della gestione dei rifiuti a San Ferdinando di Puglia, ormai fuori controllo, come da me ampiamente documentato altrove. Magari questa focalizzazione e riduzione dell’Ambiente alla gestione dei soli rifiuti avesse prodotto, in questi ultimi anni, risultati positivi! Neanche per idea.

Ma torniamo al clima.

Gentile Sindaca, gentile Assessore,

vorrei sapere quali contromisure la vostra amministrazione sta prevedendo in merito al contrasto del surriscaldamento climatico.

Il cambiamento climatico sta rimodellando la realtà e la vita delle città e delle nazioni, ma non quella di San Ferdinando di Puglia, per la colpevole inerzia delle amministrazioni che si sono succedute negli ultimi anni.

Siete consapevoli che San Ferdinando di Puglia è una città malata e senza equilibrio che ha un disperato bisogno di alberi e aree verdi?

Se è evidente che ormai il caldo è diventato una delle principali minacce per la salute delle città, come intendete affrontare i rischi legati al calore crescente?

Come si può sperare che l’uomo della strada sia consapevole della inedita gravità di vivere a San Ferdinando di Puglia in un mondo in fiamme, quando neanche la vostra Amministrazione dimostra di esserne consapevole, con le parole e con i fatti?

L’umanità è ad un passo dal collasso climatico e sempre più amministratori di città piccole e grandi ne sono preoccupati e stanno rimodulando la loro agenda politica di conseguenza.

Le città sono ridisegnate. Ovunque si piantano alberi da ombra, non palme stentate, inadatte a mitigare la temperatura delle città soffocate dalle isole di calore.

Le Città di Lisbona e Medellin (Colombia) hanno piantato milioni di alberi, riuscendo a ridurre le temperature urbane di 4 gradi.

A Phoenix (Arizona), una delle città più calde degli Stati Uniti, le strade, i marciapiedi e i tetti vengono dipinti di bianco, per riflettere il calore del sole e abbassare, grazie all’effetto Albedo, la temperatura dei quartieri anche di 5-6° C.

Durante le ondate di calore, molte città aprono Centri di raffreddamento (ad esempio nelle biblioteche e nelle scuole) per i cittadini sprovvisti di aria condizionata e forniscono (in comodato d’uso provvisorio) unità di raffreddamento portatili agli anziani vulnerabili e alle persone con disabilità.

Fatta questa debita premessa, vi scrivo per esortarvi (ancora una volta) a cambiare radicalmente le priorità della vostra agenda, per ridisegnare la città di San Ferdinando di Puglia, avviando una campagna di forestazione urbana.

In allegato alla presente troverete una “MAPPA DELLA FORESTAZIONE URBANA” (foto 1 e 2), ossia un censimento delle aree di verde pubblico con zone vuote da piantumare.

Ho censito personalmente ben 453 zone vuote pronte per ospitare altrettanti alberi sempreverdi da ombra, da scegliere tra quelli adatti al clima che cambia.

Questi alberi possono essere messi a dimora in tempi molto brevi, non prima, però, di aver dotato le aiuole che li ospiteranno di moderni impianti di irrigazione.

Questi 453 alberi sono i più semplici da collocare a dimora, perché già dotati di spazio verde dedicato.

Il gioco si fa duro per i 13.547 alberi restanti, perché lo spazio vitale necessario a questi alberi va conquistato sottraendolo all’asfalto e al cemento.

Piantare alberi in città è uno dei provvedimenti più completi per la lotta al surriscaldamento globale.

L’albero contribuisce alla moderazione del clima, sequestrando CO2 dall’aria, ma al contempo con la sua ombra si rivela molto utile per l’adattamento delle città alle ondate di caldo mortale contribuendo, grazie alla canopia arborea, ad abbassare la temperatura delle isole di calore urbane di diversi gradi.

Gentile Sindaca,

gentile Assessore,

in ogni parte del mondo il cambiamento climatico sta già riscuotendo il suo pedaggio. San Ferdinando di Puglia lo sta già pagando, basta solo avere occhi per vedere.

E nel prossimo futuro andrà sempre peggio.

Consideriamo anche solo la devastante siccità che sta colpendo la Sicilia in questi mesi; siccità che ha sfiorato anche San Ferdinando di Puglia. Gli invasi vuoti sono uno dei sintomi del surriscaldamento globale.

Gli agricoltori saranno i primi concittadini a patire i danni più gravi della crisi climatica.

Poi gli anziani e le persone vulnerabili e, a seguire, anche gli adulti e i giovani in buona salute.

Come Sindaca lei è la prima responsabile della sicurezza e della salute pubblica. La scienza prevede che entro il 2050 la temperatura di Parigi potrebbe aumentare di 8 gradi, ed è per questo che è nata una speciale commissione di esperti che ha prodotto un Rapporto “Paris à 50°C”.

Lei immagina San Ferdinando di Puglia ad una temperatura di 50° C?

In ragione del suo ruolo istituzionale, dovrebbe, pertanto, percepire e affrontare il cambiamento climatico come una minaccia esistenziale per i suoi concittadini e agire di conseguenza uscendo, ad una velocità da “stato di guerra”, dalla sua Comfort Zone per mettere il clima, la forestazione urbana e le politiche energetiche al centro della sua agenda.

Ogni ulteriore inerzia consegnerà la città di San Ferdinando di Puglia pericolosamente impreparata alla furia di un mondo in fiamme.

Spero che questa volta — dopo mesi di silenzio a fronte delle mie ripetute sollecitazioni — vorrete assumervi le vostre responsabilità istituzionali e rispondere nel merito alla presente inviata con PEC, anche in ragione del mio ruolo di Ambasciatore Europeo del Patto per il Clima.

È una questione di educazione e correttezza istituzionale.

Matteo Della Torre

Ambasciatore Europeo del Patto per il Clima

PEC: Protocollo n. 18619 del 23/08/2024

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