Per il sindaco di San Ferdinando di Puglia non c’è alcuna emergenza climatica
A San Ferdinando di Puglia la storia è destinata fatalmente a ripetersi. Questa volta in senso involutivo.
I più attenti ricorderanno il Consiglio comunale del 24 settembre 2009, che vide il voto favorevole della maggioranza di centro-destra alla reintroduzione del nucleare in Italia. Una decisione irrazionale che portava il Sindaco e la sua maggioranza fuori dalla storia. Con il referendum del 12-13 giugno 2011, il 94% degli italiani affossò la follia del ritorno al nucleare. Partita chiusa.
Nel Consiglio comunale del 25 giugno 2019, una diversa maggioranza di destra, guidata dello stesso Sindaco di allora, ha votato contro la proposta della minoranza consiliare di dichiarare l’Emergenza climatica a San Ferdinando di Puglia.
Ancora una volta, il Sindaco “lungimirante” e la sua maggioranza si pongono dalla parte sbagliata della storia.
A farne le spese saranno i sanferdinandesi, i nostri figli e i nostri nipoti, per i quali questi signori, con la loro decisione sconsiderata, hanno metaforicamente fabbricato un ombrello di Cipputi.
L’elemento più grave da analizzare è contenuto in una frase pronunciata dal Sindaco in Consiglio comunale, che lascia basiti:
“Ciò che a me personalmente non convince è che noi dobbiamo in Consiglio comunale dichiarare l’emergenza climatica sul nostro territorio in considerazione del fatto che NON VI SONO ELEMENTI SCIENTIFICI CHE POSSANO SUFFRAGARE IN QUESTO MOMENTO UNA DICHIARAZIONE COSÌ IMPORTANTE e foriera di conseguenze non irrilevanti. Non me la sento di guidare la mia maggioranza a farlo” (dal Verbale di deliberazione del Consiglio comunale del 25 giugno 2019).
Cosa significa “NON VI SONO ELEMENTI SCIENTIFICI CHE IN QUESTO MOMENTO POSSANO SUFFRAGARE UNA DICHIARAZIONE COSì IMPORTANTE”?
Com’è possibile per un politico ignorare la gigantesca mole di autorevoli studi scientifici prodotti dal Comitato Intergovernativo per il Cambiamento Climatico dell’ONU (IPCC)? (1)
Com’è possibile dire una simile castroneria, che denota la non conoscenza dell’immensa produzione scientifica, che attribuisce unanimemente la responsabilità del riscaldamento climatico alle attività antropiche?
Com’è possibile non aver letto sulla stampa nazionale la notizia dei rapporti allarmanti e i pressanti appelli della comunità scientifica mondiale, e in modo particolare dell’IPCC, sulla necessità di ridurre le emissioni di CO2 e di metano del 45% entro il 2030, per contenere a 1,5 °C l’aumento delle temperature globali?
Com’è possibile che il Sindaco non abbia letto o sentito in tv il monito lanciato dall’IPCC, secondo cui L’UMANITÀ È SOLO AD 11 ANNI DAL PUNTO DI NON RITORNO DELLA CATASTROFE CLIMATICA?
Com’è possibile che, nell’era della comunicazione pervasiva e globale, il Sindaco di San Ferdinando di Puglia non sia a conoscenza:
-che il pianeta si sta riscaldando ad una velocità che supera di gran lunga le previsioni scientifiche più pessimistiche;
-che il 2018 è stato il quarto anno più caldo mai registrato;
-che lo scorso giugno è stato il più caldo della storia;
-che in India, in Pakistan e in Francia quest’anno si sono registrate temperature da incubo;
-che in Siberia e in Artico sono divampati giganteschi incendi;
-che le Nazioni Unite parlano di “apartheid climatico”;
-che anche il Pentagono ha riconosciuto nel cambiamento climatico il pericolo numero uno per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti d’America?
Da cattolico, il Sindaco avrebbe dovuto leggere l’Enciclica LAUDATO SI’ di Papa Francesco, in cui il Pontefice affronta il problema del riscaldamento climatico, con una vasta raccolta di documenti scientifici sul Global Warming e i suoi effetti devastanti, destinati a colpire soprattutto i più poveri e le generazioni future.
Da cattolico, il Sindaco avrebbe dovuto conoscere il pensiero di Papa Francesco e la sua esortazione ad ascoltare le conclusioni della scienza sul riscaldamento climatico.
Da cattolico, il Sindaco avrebbe dovuto aderire all’invito del Santo Padre: “Non possiamo permetterci il lusso di aspettare che altri si facciano avanti, o di dare la priorità a vantaggi economici a breve termine. La crisi climatica richiede da noi un’azione determinata, qui e ora”.
Ma per dirla ancora con Papa Francesco, “il problema è che non disponiamo ancora della cultura necessaria per affrontare questa crisi e c’è bisogno di costruire leadership che indichino strade, cercando di rispondere alle necessità delle generazioni attuali includendo tutti, senza compromettere le generazioni future”.
Siamo in piena emergenza climatica in un pianeta che sta bruciando, ma finché a San Ferdinando di Puglia, e più precisamente nell’amata Piazza della Costituzione, non infurierà l’Armageddon, il Sindaco non riconoscerà la gravità della crisi climatica perché, secondo lui, “NON VI SONO ELEMENTI SCIENTIFICI”. Cecità intenzionale, o cosa?
Questa frase senza senso, che ignora i risultati solidissimi della ricerca scientifica, condivisa dal 97% degli scienziati di tutto il mondo, è emblematica del vuoto in cui stagna pericolosamente la maggioranza politica locale.
Oppure, il Sindaco crede che San Ferdinando di Puglia non appartenga al pianeta Terra e che quindi i dati scientifici globali non riguardino la nostra città?
Dunque, il risultato finale del Consiglio comunale è che il Sindaco e la sua maggioranza hanno votato contro la proclamazione dell’Emergenza climatica sul nostro territorio, come invece hanno fatto, fino ad oggi, 850 STATI E COMUNI IN TUTTO IL MONDO, continuando a restare, ancora una volta, nella retroguardia della storia.
E’ possibile che i sindaci di Londra, Parigi, San Francisco, Napoli, Milano, Aosta, Melendugno, Maglie e Torchiarolo, solo per citarne alcuni, abbiano avuto contezza delle evidenze scientifiche legate al riscaldamento climatico e le abbiano collegate ai loro territori, proclamando l’Emegenza climatica, mentre il Sindaco di San Ferdinando di Puglia resta al palo a guardare, negando sul proprio territorio le conclusioni della scienza?
Per mettere a tacere l’opposizione e gli ambientalisti locali, la stessa maggioranza che ha votato contro l’emergenza climatica, ha accolto i restanti punti all’ordine del giorno, proposti dalla minoranza e dal sottoscritto:
• dotare il Comune di San Ferdinando di Puglia di un portfolio energetico 100% rinnovabile entro il 2030;
• estendere del 10% annuo il fotovoltaico su tutte le superfici di tetto sfruttabili;
• prevedere infrastrutture per il parcheggio e colonnine di ricarica per le auto elettriche;
• vietare la circolazione in centro per i veicoli a combustione interna dal 2025;
• approvare una nuova politica del verde pubblico, definita nei dettagli dal “Piano del verde”, che preveda l’obiettivo di 9 mq di verde pubblico per ogni abitante.
Senza la dichiarazione di Emergenza climatica, che avrebbe dato senso e valore ai punti successivi, ad essa strettamente collegati, e senza una roadmap attuativa, ciò che è stato approvato finisce per essere un mediocre gioco di prestigio, con impegni ambientali dalla consistenza delle vuote chiacchiere a cui ci ha abituato la peggiore politica italiana. Nel tempo necessario a pronunciare la parola Amen, tutto ritornerà al “business-as-usual”, ossia all’ordinaria amministrazione.
La parola d’ordine è quella di tirare a campare, fino alle prossime elezioni amministrative del 2022. Ad operare i necessari e radicali cambiamenti dovranno pensare gli altri.
Il Consiglio comunale sulla crisi climatica era l’occasione per segnare un deciso cambio di passo sulle politiche ambientali, attraverso la decisione di dichiarare formalmente l’Emergenza climatica e assegnarle la massima priorità nell’agenda politica locale.
Di fronte ad un problema epocale, consegnarsi all’inerzia e nascondere la testa sotto la sabbia può rivelarsi utile per i politici che ambiscono a non perdere consensi, quando la propria base elettorale è composta, in larga misura, da indifferenti climatici.
Per concludere, vorrei rivolgermi non più al politico, ma all’uomo che si cela dietro la dura scorza del politico. La scienza ci dice che se non faremo nulla per contrastare i cambiamenti climatici il pianeta potrebbe collassare nel 2050 (2). Le proiezioni di altre ricerche scientifiche ci avvertono che San Ferdinando di Puglia sperimenterà nei prossimi decenni condizioni climatiche attualmente sconosciute e potrebbe finire i suoi giorni divorata dalle acque del mare Adriatico nel 2100.
Il politico che ha votato contro l’emergenza climatica, per un momento lasci spazio all’uomo.
Tra qualche anno forse i suoi figli gli daranno dei nipoti, che amerà così come ama i sui figli.
Quando i nipoti chiederanno ai figli cosa ha fatto il nonno per evitare tutto questo, i figli risponderanno che il nonno, quando si poteva fare ancora qualcosa, in Consiglio comunale ha votato contro la proclamazione dell’Emergenza climatica. Lascio solo immaginare i commenti dei nipoti.
Note
(1) IPCC Reports - https://www.ipcc.ch/reports/
(2) National Center for Climate Restoration, Australia - https://docs.wixstatic.com/ugd/148cb0_a1406e0143ac4c469196d3003bc1e687.pdf