Palazzo Pirronti, il museo e l’oblio
Caro lettore, ti invito a vivere un momento di mindfulness. Prenditi una pausa e se ti è possibile siediti su una poltrona o su un divano, assumendo una posizione comoda.
Con il tuo smartphone vai su YouTube e avvia la riproduzione del brano “Hymn” di Vangelis. Hai avviato la musica? Bene. Chiudi gli occhi e rilassa la mente e il corpo.
Allontana dalla tua attenzione tutto ciò che può distrarti: i tuoi progetti, i tuoi appuntamenti, le tue preoccupazioni, la tua vita relazionale. Rilassati, svuota la mente, lasciati prendere per mano e guidare dal flusso armonico della melodia. Respira. Respira profondamente. Rilassati. Arrivato al secondo 37 del brano musicale che stai ascoltando, nella tua mente emergeranno i ricordi degli anni ’80, le immagini di quel celebre spot tormentone della nota marca italiana di pasta e biscotti. Il sorriso smagliante dei genitori che accolgono la bambina di ritorno da scuola con un gattino bagnato e infreddolito, il manager che torna a casa dopo un lungo viaggio e trova ad attenderlo un piatto fumante di fusilli al sugo e via ricordando. Dove c’è il fusillo c’è casa.
Ora apri gli occhi, prendi il programma della Lista “Costruiamo Insieme”, vai a pagina 11 e leggi ad alta voce la prima frase del terzo rigo: “Negli stessi luoghi, andrà ripreso il maestoso progetto di restauro di Palazzo Pirronti, al fine di realizzare il nuovo Teatro Comunale di San Ferdinando ed in sinergia con la Curia di Trani, una Sezione del Museo Diocesano”. Dove c’è chi guarda all’indietro c’è un Museo. Perché hai interrotto la musica e ti sei alzato di scatto? Vedo che cominciano a tremarti in modo preoccupante il sopracciglio, la palpebra e lo zigomo sinistro. Lo so, volevo farti rilassare e invece ho ottenuto l’effetto opposto. Ora sei contrariato, turbato, quasi incazzato.
Preso da un raptus, sei corso su Google Maps e hai misurato l’area occupata dal Palazzo Pirronti: 27x22 m. Poi sei volato a Cerignola e hai misurato le dimensioni del Teatro Comunale Mercadante: 38x20m. Non contento sei andato a Barletta e Google Maps ti ha restituito le misure del Teatro Curci: 56x22m. Le dimensioni dell’area di Palazzo Pirronti consentirebbero, al massimo, di realizzare un teatrino parrocchiale. In un periodo di profonda crisi del teatro in Italia, perché duplicare i teatri a San Ferdinando di Puglia, considerando che è in costruzione l’Auditorium dell’Istituto di Istruzione Superiore Secondaria “Dell’Aquila”? La comunità cittadina potrebbe ottimizzare le risorse, utilizzando l’Auditorium del “Dell’Aquila” per le rappresentazioni teatrali maggiori. Il teatro che si intende costruire dov’è ubicato il Palazzo Pirronti, sarebbe un inutile backup dell’Auditorium dell’Istituto “Dell’Aquila”.
Ma ciò che ha provocato ulteriormente la tua rabbia è l’idea di realizzare non un Museo delle Scienze, non un Museo dell’Innovazione, per carità, ma un Museo Diocesano.
Nella scala delle priorità dei sanferdinandesi la creazione di un Museo Diocesano occupa il 7 miliardesimo posto, subito dopo la costruzione dello Stadio Comunale “Lord’s Cricket Ground” per giocare a cricket.
Perché questo bisogno di creare a San Ferdinando di Puglia un Museo Diocesano visto che a Trani, presso il Palazzo Lodispoto, in Piazza Duomo, ce n’è già uno? Chi ha avuto la pessima idea di moltiplicare i Musei? Uno basta e avanza. Lasciamo a Trani le mitrie ingiallite, i mezzi busti di vescovi morti, i pluviali, i calici ossidati e le pantofole di vescovo con puzza incorporata. Che cadano nell’oblio, perché sono residui di una religiosità che nulla ha a che fare con il Vangelo. Sono “segni del potere”, mentre i cristiani hanno bisogno del “potere dei segni”, secondo una celebre frase del mai dimenticato vescovo don Tonino Bello.
Dopo aver vissuto questa forte emozione, ora calmati, torna a sdraiarti. Chiudi gli occhi e fai dei respiri profondi. Medita e pensa intensamente al bene della tua città e non permettere a queste idee fuori dalla storia di fare un altro giro nella tua mente. Che cadano nell’oblio.