Comizi on demand

Comizi on demand

L’umanità è andata nello spazio, ha costruito la Stazione Spaziale Internazionale, lavora per andare su Marte, ha inventato l’automobile elettrica a guida autonoma, le tecnologie per produrre energia rinnovabile, l’intelligenza artificiale, la stampante 3D, la robotica, il grafene  e internet, ma spesso i comizi in campagna elettorale ricordano più lo stile di Vladimir Lenin che quello di un moderno politico del terzo millennio.

Se si osserva con attenzione, un comizio è un concepito come un evento dei politici per i politici.

Nella mia città, chi ascolta i comizi è generalmente un militante di partito, un politico avversario o un passante. Chi non rientra in queste tre categorie non avrà l’occasione di ascoltare i comizi. Tutto avviene e si esaurisce nel momento presente.

Nell’era della fruizione di contenuti audiovisivi on demand su internet, questa strategia comunicativa dei politici e relativi partiti di appartenenza è assolutamente obsoleta, perché il comizio è equiparabile ad un evento radiofonico o televisivo degli anni ’80: lo ascoltavi o vedevi in diretta oppure ciulu ciulu ciao.

I politici di una smart city non dovrebbero avere nessuna difficoltà a registrare e pubblicare su internet i propri comizi, per dare la possibilità a tutti i cittadini di ascoltarli con comodo da casa su YouTube, su Facebook, ecc. Basta avere uno smartphone collegato ad internet e un treppiedi. Un gioco da ragazzi.

Indietro
Indietro

Sul traffico urbano "Costruiamo insieme" cammina al passo del gambero

Avanti
Avanti

Palazzo Pirronti, il museo e l’oblio