Provate a prendermi

2 ore nei panni di un incivile inquinatore (e di un poliziotto)

ll 17/09/2019, il Sindaco di San Ferdinando di Puglia ha formalizzato una querela alla Procura della Repubblica contro gli “ignoti” cittadini che ammorbano quotidianamente l’aria della nostra città di fumi prodotti dai loro roghi tossici.

Nella querela il Sindaco ci tiene a precisare: “Da almeno un paio di mesi come da mia nota del 21.08.2018 San Ferdinando di Puglia, nelle prime ore del mattino e nelle ore pomeridiane e serali, è sempre più spesso ammorbata da roghi di imprecisata natura e provenienza potenzialmente nocivi per la salute pubblica e che stanno destando giustificato allarme presso la popolazione”.Da almeno due mesi??? Il Sindaco ha la memoria corta, anzi cortissima. Se non fosse così avrebbe dovuto scrivere: “Da almeno 8 anni” e citare l’incredibile quantità di documenti foto-video raccolti dagli attivisti della Campagna “San Ferdinando di Puglia Terra dei roghi” e soprattutto il Consiglio comunale tematico sui roghi tossici del 29 dicembre 2014, nel quale il sottoscritto, chiamato ad esporre in Consiglio comunale sul tema dei roghi tossici, così diceva: “È da almeno tre anni che nell’agro di San Ferdinando di Puglia avvengono con cadenza quotidiana numerosi roghi abusivi di materiali plastici e altri materiali di varia natura. È di tutta evidenza che i roghi stiano determinando un impatto negativo e intollerabile sulla salute della cittadinanza”.

Il video del Consiglio Comunale sui roghi tossici

Leggendo la querela del Sindaco, il Magistrato penserà che il problema dei roghi tossici sia emerso da pochissimo tempo e che non sia quel mostro a sei teste che sta avvelenando, da almeno 8 anni, la cittadinanza spargendo ovunque sostanze cancerogene.

Ma va bene così. Leggiamo in positivo questo evento “epocale” ed esclamiamo: “Evviva! Meglio tardi che mai”.

A me è sempre piaciuto andare a fondo nelle cose e provare, con dati certi, ogni mia affermazione.

E quindi, immaginando in un mondo ideale un massiccio dispiegamento di forze, addirittura l’istituzione di un gabinetto di crisi e di una task force contro i roghi, ho atteso nove giorni prima di mettere alla prova l’effettivo peso di questa querela e soprattutto la reale volontà politica di contrastare seriamente i piromani. Da cittadino profondamente preoccupato per la qualità della vita nella nostra città e per la salute pubblica, dopo otto anni di delusioni, mi sia concesso di nutrire in merito più di qualche dubbio.

Il 24 settembre 2019, dalle ore 18.00 alle ore 20.07, ho simulato il modus operandi di un incivile inquinatore e ho girato nelle periferie di San Ferdinando di Puglia, percorrendo più e più volte i luoghi  in cui questi criminali consumano abitualmente i loro reati. L’intera simulazione è stata ripresa da una videocamera ed è confluita, senza interruzioni, in un video velocizzato di cinque minuti.

Il risultato è che, in queste due ore, ho scorrazzato per le periferie inquinate della città nella più completa libertà. Avrei potuto scaricare quintali di rifiuti e produrre decine di roghi, certo di farla franca. Come il video dimostra chiaramente, la possibilità di essere intercettato è stata pari a zero.

Lo avrò scritto centinaia di volte. Per risolvere il problema dei roghi tossici è fondamentale il controllo costante del territorio. Sono necessarie continue ronde lungo tutte le periferie della città.

Chi, sano di mente, getterebbe immondizia per le strade o darebbe fuoco a rifiuti tossici se ci fosse un’alta probabilità di essere scoperto, denunciato e condannato a due anni di carcere? (1)

In questa simulazione, in realtà ho vestito più che altro i panni del poliziotto e sono andato anche a caccia di roghi. In due ore, ne ho fotografati tre. In sole due ore, in una sera qualsiasi.


UN CAPOLAVORO DI MANIFESTO

E che dire poi del capolavoro di manifesto sui roghi pubblicato dall’Amministrazione comunale?

Vi è scritto testualmente: “Chi brucia rifiuti diffonde fumi tossici che nuocciono alla salute e all’ambiente”. E fin qui tutto ok.

Ma poi continua: “Se avvisti fumo scuro o avverti puzza di bruciato chiama: …”.

Chi ha scritto quest’ultima frase dimostra di aver riflettuto sui roghi per non più di cinque minuti. Se avesse riflettuto con profitto per almeno sei minuti, e se avesse fatto nella sua vita almeno una ronda ambientale anti-rogo saprebbe che, salvo il caso di incendi straordinariamente grandi e persistenti, il 95% delle volte, quando si avvista un rogo, si hanno non più di dieci minuti per incastrare il colpevole.

Qui ci troviamo di fronte a due ordini di problemi.

Primo. Lo scarso attivismo ambientale dimostrato dai sanferdinandesi in questi ultimi otto anni. Il meglio che riescono a fare, quando sentono puzza di plastica bruciata, è inveire su Facebook, comodamente seduti in poltrona.

Secondo. Un ipotetico attivista ambientale, una volta avvistato un rogo (parte il cronometro) deve recarsi sul posto (e passano dai 3 ai 5 minuti), chiamare per telefono le Forze dell’ordine e indicare il luogo in cui sta avvenendo il rogo (e passano altri 3 minuti). Fino a quando le guardie arrivano, passano almeno altri 5 minuti. Quando giungono sul posto, trovano un cartello con scritto: “Siete arrivati troppo tardi, passate al prossimo rogo”.

La maggior parte delle volte, invece, nessuno vede il rogo, ma si avverte un forte e acre odore di plastica bruciata. Quando ciò accade, non c’è più nulla da fare, perché il rogo nella sua posizione di origine è quasi spento e i criminali sono già a casa in pantofole a guardare la TV.

Si vogliono fare improbabili statistiche dei roghi o si vogliono punire i colpevoli?

Basandomi sulla personale esperienza in materia penso che se si vogliono punire i colpevoli c’è un’unica soluzione: le ronde a caccia di roghi delle Forze dell’ordine. Null’altro.

Nota

(1) Art. 452 bis del Codice penale: “E' punito con la reclusione da due a sei anni e con la multa da euro 10.000 a euro 100.000 chiunque abusivamente cagiona una compromissione o un deterioramento significativi e misurabili: 1) delle acque o dell'aria…”.

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San Ferdinando di Puglia ovvero come rovinare il Global Climate Strike e creare i cittadini confusi del futuro

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Altro che ignoti, gli autori dei roghi sono noti!!