San Ferdinando di Puglia 50°C - Arrostire, scappare o agire!
Proposte di programma politico rivolte ai candidati alle Elezioni amministrative di maggio 2025 a San Ferdinando di Puglia.
Egregio candidato,
la crisi climatica è una realtà che sta modificando il nostro pianeta. Non è una minaccia futura: sta accadendo adesso e sta trasformando profondamente le nostre città.
"Siamo in una nuova era" (Al Gore), l’era dell’ebollizione globale, in cui gli eventi estremi prodotti dal clima surriscaldato stanno aumentando sempre più in frequenza e intensità. I politici e i cittadini di San Ferdinando di Puglia non possono più ignorare le sfide che questo comporta.
Il 2024 è stato l'anno più caldo mai registrato. Come molte realtà del Sud Italia, anche San Ferdinando di Puglia si trova ad affrontare temperature sempre più elevate, ondate di calore prolungate e fenomeni meteorologici estremi che mettono a rischio la salute dei cittadini, in particolare dei più vulnerabili, e la vivibilità del nostro territorio.
Le ondate di calore estreme, con temperature che potrebbero raggiungere i 45°C o addirittura i 50°C, non sono più un’ipotesi remota, ma un rischio concreto che minaccia la salute e il benessere dei nostri cittadini, in particolare degli anziani, dei disabili e delle persone fragili.
Entro pochi anni, e al massimo entro il 2050, San Ferdinando di Puglia potrebbe trovarsi ad affrontare temperature diurne pari o superiori ai 50°C.
È intuitivo: se nel giugno 2021 a Lytton, nella Columbia Britannica (Canada), si è registrata la temperatura di 49,6°C, se Parigi nel 2019 ha toccato i 42,6°C (la temperatura più alta di sempre) e se addirittura a giugno 2020 a Verkhoyansk, nella Siberia profonda, dove d’inverno il termometro può scendere fino a -67,8°C, si è raggiunta la sbalorditiva temperatura di 38°C, allora è plausibile che a San Ferdinando di Puglia, nei prossimi 25 anni, si possano facilmente raggiungere i 50°C, soprattutto perché il Mediterraneo è una delle zone del pianeta che si sta riscaldando più rapidamente, seconda solo all’Artico.
Se a questo caldo killer si sovrappone la presenza di una cupola di calore, si crea la ricetta perfetta per il disastro.
Se l’umanità non smetterà di bruciare combustibili fossili, continuando a percorrere la strada del business as usual, entro il 2100 si prevede un aumento delle temperature globali di 3,1°C, con la conseguenza che larghe aree del pianeta non saranno più compatibili con la vita umana (Fonte: Rapporto IPCC 2023).
Da 3 a 6 miliardi di persone potrebbero trovarsi al di fuori delle regioni vivibili della Terra, affrontando un caldo estremo, una limitata disponibilità di cibo e tassi di mortalità elevati.
Per i candidati alle elezioni amministrative del 2025 è essenziale comprendere questa proiezione dello scenario climatico locale entro il 2100. A San Ferdinando di Puglia avremo 120 giorni — nei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre — in cui sarebbe impossibile per un essere umano uscire o lavorare all’aperto durante il giorno.
Il clima di San Ferdinando di Puglia potrebbe somigliare a quello estivo di Phoenix, in Arizona, che negli ultimi cinque anni ha registrato più volte, e per diversi giorni consecutivi, una temperatura massima di 48°C.
In questo scenario sarebbero frequenti le ondate di calore estreme — che potrebbero durare diverse settimane consecutive —, i blackout estivi, le siccità prolungate, la carenza di cibo, i problemi di salute per gli anziani, i disabili e le persone fragili, oltre alle enormi difficoltà a lavorare o vivere all’esterno delle case climatizzate.
È quindi necessario che San Ferdinando di Puglia si prepari adeguatamente a questa nuova realtà, mettendo in campo misure concrete di adattamento e mitigazione.
C’è bisogno di una urgente trasformazione di ogni aspetto della società, di una portata e di una complessità tali che ancora sfuggono ai politici e agli amministratori locali.
In questi ultimi anni, nessuno dei politici di San Ferdinando di Puglia ha mai scritto o anche solo pronunciato le parole crisi climatica, surriscaldamento globale o collasso climatico. Come se fossero parole tabù.
Forse si ispirano a quanto sentono in televisione: anche lì le parole dell’emergenza climatica sono bandite, tra i politici, tra gli opinionisti autorevoli (sic!) e nei telegiornali.
Ed è per questo che nessuno dei politici locali ha ancora attivato la modalità di emergenza.
Prima di tutto non si è compresa la gravità della difficile situazione che stiamo vivendo nel presente e che caratterizzerà ancor più il nostro futuro. Non si è consapevoli della gravità di quello che sta accadendo sotto i nostri occhi.
In futuro i nostri concittadini si chiederanno perché, mentre il mondo bruciava e annegava sotto i nostri occhi, abbiate scelto l’inerzia e il silenzio, consegnando ai nostri figli un pianeta inospitale.
È tempo che i candidati alle Elezioni Amministrative di San Ferdinando di Puglia sollevino lo sguardo dal contesto locale e guardino all’esempio di politici consapevoli e lungimiranti come Alexandre Florentin, un ingegnere esperto in questioni climatiche e un politico ecologista eletto nel 2020 consigliere comunale nel 18° arrondissement di Parigi, nella lista ecologista Génération Écologie.
Florentin è autore del rapporto “Paris 50°C” che, nell’aprile 2023, è stato consegnato alla sindaca di Parigi Anne Hidalgo e contiene 85 proposte per preparare Parigi a temperature che potrebbero raggiungere i 50°C entro la fine del secolo. Di fronte a questo scenario, per Florentin vi sono solo tre opzioni:
“Arrostire, scappare o agire! Io ho scelto di agire”.
Florentin è un esempio di come i politici possono fare la differenza affrontando la crisi climatica con azioni concrete e lungimiranti. I nostri candidati dovrebbero ispirarsi a tali esempi e proporre agli elettori soluzioni innovative per rendere San Ferdinando di Puglia più resiliente ai cambiamenti climatici.
Perché tutto questo accada manca una precondizione imprescindibile: che la politica locale attivi la modalità di emergenza.
È drammatico constatare che, ad oggi, nessuno dei politici locali pensi, parli e agisca come se fosse di fronte a un’emergenza.
Mentre in ogni angolo del mondo sempre più politici hanno compreso che i comuni svolgono un ruolo cruciale nella lotta al surriscaldamento globale, controllando il 44% delle emissioni totali, da noi si vola ancora rasoterra.
San Ferdinando di Puglia merita amministratori che sappiano guardare oltre l'immediato, che comprendano che la vera concretezza oggi significa preparare la città alle sfide climatiche.
Non si tratta semplicemente di affrontare un’urgenza, ma di reinventare il nostro ambiente urbano in una prospettiva più ecologica e vicina alle esigenze umane.
L’ambizione è costruire una città capace di tutelare i suoi abitanti durante i picchi di calore, attenuando l’effetto delle isole termiche urbane, valorizzando in modo oculato le risorse idriche e offrendo spazi pubblici accoglienti anche nei giorni più torridi.
Quello che segue è il mio personale contributo, in veste di ambasciatore europeo del Patto per il Clima, per elaborare un programma politico al passo con le sfide del nostro tempo, in vista delle elezioni amministrative che si terranno a San Ferdinando di Puglia nel maggio 2025.
Oggi la storia del mondo ci pone davanti a un bivio. Lo spettro dell’estinzione della razza umana dovrebbe essere un game changer che obbliga tutti, anche i politici locali, a fare i conti con la realtà. Di fronte a questa enorme posta in gioco nessuno può dire: “Io non lo sapevo".
CONCLUSIONE
Chi guarda alla storia recente di San Ferdinando di Puglia rimane stupito da come la politica si ostini a non comprendere i tempi drammatici che stiamo vivendo. Se i nostri politici non reagiscono alle sollecitazioni di estrema gravità provenienti dalla multiforme crisi climatica, ecologica, energetica e geopolitica, che dovrebbe convincerli a voltare pagina e cambiare radicalmente mentalità e priorità, cos’altro potrebbe indurli a farlo?
Se neanche la guerra di aggressione all’Ucraina, portata avanti dal regime di Putin e finanziata dalla dipendenza dell’Europa e dell’Italia dal petrolio e dal gas russi, fosse sufficiente a convincere i politici a cambiare rotta, quale altra catastrofe dovrebbe consumarsi per suscitare in loro una reazione adeguata alla crisi planetaria?
La politica, da quella internazionale a quella municipale, deve accelerare moltissimo in vista del conseguimento degli obiettivi climatici e dell’autosufficienza energetica. Bisogna agire con determinazione attraverso le energie rinnovabili, la filiera energetica corta, l’efficienza e un cambiamento radicale degli stili di vita individuali e comunitari. È una questione prioritaria di sicurezza nazionale e globale.
Egregio candidato, un amministratore pubblico accorto comprende che la politica locale è alle corde, prigioniera di provincialismo e passatismo, con idee ferme al secolo scorso. Ogni progetto che vada al di là del già visto e già sperimentato viene liquidato come un’idea da relegare nel "libro dei sogni". Questa conservazione ostinata ha portato inevitabilmente all’immobilità.
Ma la storia della nostra città può cambiare in meglio. Nel prossimo decennio saranno necessarie azioni politiche e una mobilitazione collettiva senza precedenti.
La comunità cittadina del presente e le generazioni che formeranno la comunità sanferdinandese del futuro si aspettano da Lei un cambio di mentalità, un cambio di linguaggio e un cambio di passo: un nuovo modo di fare politica, di una qualità e di una lungimiranza inedite.
Non ci deluda e, soprattutto, non deluda le legittime aspirazioni dei giovani e delle generazioni future a vivere in una città e in un mondo ancora abitabili.
Grazie per la Sua attenzione e buon lavoro.
Matteo Della Torre
Ambasciatore Europeo del Patto per il Clima