San Ferdinando di Puglia: quando il comune dimentica il cardigan e accende la sauna

Foto: Matteo Della Torre

Non mettevo piede negli uffici comunali di San Ferdinando di Puglia da mesi. Vi sono entrato il 14 febbraio 2025 per (soli) cinque minuti. In un mondo dove l’inverno dovrebbe profumare di lana e tè caldo, mi sono trovato catapultato in una sauna tropicale.

I termosifoni sparavano a mille, trasformando gli ambienti del Municipio in una succursale dell'Amazzonia che metteva a disagio i cittadini provenienti da fuori.

Mentre il mondo si interroga sulla crisi climatica, mentre i ghiacciai si sciolgono e le temperature globali raggiungono sempre nuovi record storici, il nostro Comune ha trovato la soluzione: combattere il freddo con l'apocalisse termica.

Ma il vero capolavoro l’ho scoperto nella Sala Conferenze — una stanza vuota, inutilizzata da molto tempo — dove il termostato segnava un assurdo 25,5°C. Un caldo boia.

Da cittadino che paga le tasse e soprattuto da Ambasciatore Europeo del Patto per il Clima stentavo a crederci.

Non fidandomi dei miei sensi surriscaldati, sono tornato a casa, ho preso un termometro (sì, sono quel tipo di cittadino attivo e fastidioso) e ho verificato. La realtà era pure peggio: 25,8°C (vedi foto). Una temperatura che farebbe invidia a una spiaggia di Bali, ma in una stanza inutilizzata di un municipio pugliese.

È l’inversione termica del buonsenso: d’inverno gli impiegati che ho avuto modo di vedere in servizio si trasformano in lucertole al sole, mentre d’estate, scommetto, gli stessi impiegati staranno beati in t-shirt a 20°C sotto il getto dei condizionatori. È irrazionale e disastroso per il clima come vivere d’estate in una casa con il climatizzatore a palla e poi dormire sotto una termocoperta elettrica.

I dipendenti comunali avranno mai sentito la frase “Il nostro pianeta è in fiamme” sotto i colpi del surriscaldamento globale? Forse sì, ma lo status quo non cambia.

E qui sta il paradosso. Mentre il pianeta ci schiaffeggia con ondate di calore, incendi e alluvioni, noi rispondiamo (alla sanferdinandese) scaldandolo ancora di più. È come se per spegnere un incendio buttassimo benzina sulle fiamme, convinti di fare la cosa giusta.

Questo spreco folle non è solo una questione di sudore e bollette: è un dito medio alla crisi climatica che ci sta implorando di cambiare rotta. Ogni grado in più buttato via in una stanza vuota è un chiodo nella bara del nostro futuro.

Ai politici che verranno eletti per formare la prossima amministrazione comunale dico: svegliatevi! Andate oltre ciò che è banale, andate oltre l’ordinaria amministrazione, uscite dalla vostra comfort zone.

In inverno, la temperatura ideale per mantenere il benessere termico percepito negli edifici pubblici e privati secondo il piano REPowerEU e le indicazioni dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) è di 19°C. Un edificio che portasse la temperatura dei locali a 19°C in inverno, ridurrebbe il consumo energetico del 7-10%, diminuendo le emissioni di gas serra.

Non serve un genio per capire che abbassare i termostati e tirare fuori un cardigan — magari uno di quelli belli pesanti — sia più intelligente che trasformare i locali del Comune in una serra per coltivare orchidee tropicali. La sostenibilità climatica del riscaldamento degli edifici non è un'opzione, ma una necessità.

Prendete esempio dal Presidente degli Stati Uniti e Premio Nobel per la Pace 2002 Jimmy Carter che, il 2 febbraio 1977, durante il famoso “discorso del cardigan”, indossando un cardigan beige durante una trasmissione televisiva per promuovere il risparmio energetico, invitò gli americani ad abbassare il riscaldamento delle case e — implicitamente — ad indossare un maglione.

Un consiglio semplice, quasi banale, eppure rivoluzionario. La sostenibilità non è un optional, è un dovere.

Concludo con un appello ai futuri amministratori e agli impiegati comunali. Siate d’esempio per i cittadini, unitevi alla lotta contro la crisi climatica: andate i ufficio a piedi o in bicicletta, abbassate la temperatura degli uffici comunali, indossate un maglione. Se non iniziamo dal Comune a dare a il buon esempio, da dove iniziamo?

Indietro
Indietro

San Ferdinando di Puglia 50°C - Arrostire, scappare o agire!

Avanti
Avanti

Greenpeace dona a San Ferdinando di Puglia un albero per il clima