Don Mimmo e l’altro
Don Lorenzo Milani, nella Lettera ai giudici del 1965, scriveva che il prete, quando assume il ruolo di maestro, “deve essere per quanto può profeta e scrutare i segni dei tempi…”. In un’altra lettera del 1970 il priore di Barbiana affermava che, nella sua veste di profeta, il sacerdote prima o poi inizierà a “star sui coglioni a tutti come lo sono stati i profeti innanzi e dopo Cristo”. (1)
Qui risiede la differenza primaria tra le due figure antitetiche del PRETE PROFETA e del PRETE "POLITICO". Mentre il primo dà cuore e gambe al sogno evangelico, sacrificando ad esso carriera, reputazione e consenso, il secondo – che spesso alterna isterismi omiletici a supercazzole d’artista – privilegia gli aspetti mondani e mette ogni cura per riscuotere consensi e risultare simpatico a tutti.
Con grande gioia leggo su Repubblica la notizia (2) di DON MIMMO CHIARANTONI, parroco della Chiesa Madre di Carbonara (Ba) – uno dei molti preti sottoscrittori della Campagna Nazionale “Meno fuochi d’artificio, più compassione” promossa dalla Casa per la Nonviolenza di San Ferdinando di Puglia (3) – che da almeno due anni ha deciso di passare all’azione.
Per la Festa patronale di San Michele niente fuochi d’artificio, niente luminarie, niente cantanti, solo la processione e la S. Messa. I soldi risparmiati saranno donati alle vittime del terremoto di Amatrice. Lo scorso anno, il denaro della Festa patronale è stato offerto ai migranti. Chapeau. Immancabili sono arrivate le contestazioni dalla parte più tradizionalista e retriva della città.
Ma don Mimmo Chiarantoni non si farà di certo scoraggiare dal dissenso e intimidire dalle proteste della parte più reazionaria della sua comunità. Metterà davanti ai suoi fedeli le scomode istanze evangeliche e indicherà, con coraggio, la strada da percorrere, nella direzione della solidarietà e della compassione.
L’azione pastorale di don Mimmo Chiarantoni produrrà tre effetti certi: il primo effetto è SANCIRE IL "DIRITTO" di chi è nel bisogno alla solidarietà attiva della comunità cristiana; il secondo è il RICONOSCIMENTO CONCRETO DI QUEL DIRITTO per le persone colpite dal terremoto del Centro Italia; il terzo effetto – non voluto – è che don Mimmo Chiarantoni “STARA' SUI COGLIONI” a molti concittadini malati di tradizionalismo. Ma farsi dei nemici, a volte anche molti, è parte del rischio della sequela di Gesù Cristo.
Agli ANTIPODI del don Mimmo di Carbonara si colloca il prete omonimo di San Ferdinando di Puglia.
Nel 2007 i suoi parrocchiani ADERIRONO IN MASSA alla Campagna Nazionale “Meno fuochi d’artificio, più compassione”, chiedendo non l’eliminazione ma la riduzione delle spese relative ai fuochi d’artificio, per destinare il denaro risparmiato a progetti di solidarietà. Firmò la petizione collegata alla Campagna anche il suo braccio destro e il suo braccio sinistro. Persino la perpetua.
Al contrario di quanto sta accadendo a Carbonara, a San Ferdinando di Puglia, in merito alle Feste Patronali, non c’era da convincere i cittadini, ma da VINCERE L'OSTINAZIONE ANTIEVANGELICA DEL PARROCO. Da noi “la folle strada dei vecchi festaioli” (4) è tracciata ed è immutabile: alla Festa patronale, dopo aver soddisfatto ogni CAPRICCIO DEGLI ULTRATRADIZIONALISTI (tre fuochi d’artificio, due bande, due-tre spettacoli musicali, luminarie, 6 mongolfiere, ricchi premi e cotillon), CIO' CHE AVANZA, dopo aver pagato tutto, VIENE REGALATO PATERNALISTICAMENTE AI POVERI, come le briciole che cadono dalla tavola del ricco Epulone della parabola evangelica (Luca 16, 19-31).
La comunità cristiana non ha bisogno di preti “politici”, ma di profeti. Ed è per questo che ringrazio don Mimmo Chiarantoni: ci vuole molta passione e molto coraggio per far guardare i propri parrocchiani oltre l’angusto confine delle tradizioni del passato e additare nuovi orizzonti.
Se la Chiesa Cattolica sopravviverà alla profonda crisi strutturale e morale che l’attanaglia, lo dovrà alla forza spirituale di preti e testimoni autentici come lui.
Note
1. Michele Gesualdi, Lettere di don Lorenzo Milani, priore di Barbiana, Mondadori, Milano, 1970, p.39.
2. L’articolo di Repubblica: “Bari, il parroco taglia sulla festa patronale per dare soldi ad Amatrice: i fedeli lo contestano”:
http://bari.repubblica.it/…/bari_carbonara_festa_patronal…/…
3. Sottoscrizione avvenuta quando don Mimmo Chiarantoni era Parroco della Parrocchia Santa Maria Assunta di Palo del Colle (Ba).
4. Don Lorenzo Milani, Esperienze pastorali, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze, 1997, p.87.
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