Geometrie romantiche
GEOMETRIE ROMANTICHE
È un dato scientifico acclarato ormai da tempo e tutti i docenti dovrebbero conoscerlo: le emozioni sono parte integrante dell’apprendimento.
Un contesto di apprendimento in cui si procede negando le emozioni degli alunni o, peggio ancora, si fonda il processo di acquisizione della conoscenza sulla paura non funziona, poiché nel cervello degli alunni amigdala e ippocampo, le nostre strutture cerebrali “primitive”, impediscono il passaggio delle informazioni alla corteccia cerebrale, la parte più evoluta della struttura cerebrale, nella quale la conoscenza da inserire in memoria viene elaborata. Quindi, in un clima di paura e ansia le informazioni che un insegnante vorrebbe trasmettere verranno invece scartate!
Ma cosa succede a queste informazioni che non “passano” alle zone cerebrali più evolute per essere elaborate? Amigdala e ippocampo “cestinano” ciò che non è significativo per chi impara.
Jerome Bruner usava la metafora dell’attaccapanni: “Se non si trova il gancio a cui appendere il cappotto, questo cade a terra”.
Allora la felicità a scuola non è un elemento accessorio, ma rappresenta l’unica via per imparare. Felicità significa predisporre un clima sereno e dare un valore ai contenuti da apprendere.
Per questo nella scuola in cui lavoro, l’ICS da Feltre-Zingarelli di Foggia, abbiamo deciso di giocare con la geometria e di elaborarne una versione romantica e creativa, nella quale, insieme ai nostri piccoli, abbiamo dato forma alle nostre priorità, alle priorità che la scuola dovrebbe avere non solo sulla carta: i bambini!
Ne è nato un murales con grandezze inusuali, falsate dalla nostra prospettiva che vuole dare centralità ai nostri piccoli.
Il nostro paesaggio ha case piccole e bambini enormi, perché abbiamo deciso insieme, in fase di progettazione che non sono i banchi o i muri a fare una scuola, ma i bambini!
In più, grazie ai nostri bravissimi amici writers Maxell e Raffaele Gelo, è stato possibile proseguire il gioco di forme e colori all’esterno con un murales mozzafiato.
È stato impagabile vedere i nostri bambini, “instancabili lavoratori” - come affermava Maria Montessori - andare operosamente avanti e indietro per i corridoi della scuola, canticchiare sommessamente mentre dipingevano e giocare felici con forme e colori.