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Fondazione Ikaros

La prima scuola 2.0 d’Italia.

È tempo per la scuola italiana di aprirsi al nuovo e di cavalcare il cambiamento, non di subirlo, portando gli studenti ad usare a scuola quotidianamente, con competenza e disinvoltura, le tecnologie innovative rappresentate dagli strumenti didattici dematerializzati.

Qualcosa in Italia si sta muovendo. La Fondazione Ikaros di Grumello del Monte,

in provincia di Bergamo, nel 2011 è stata la prima scuola italiana ad adottare i

tablet per studenti e a sostituire i libri cartacei con gli iPad.

La dirigenza della scuola e i docenti hanno accettato la sfida tecnologica del futuro e hanno deciso di saltare la fase sperimentale dei progetti pilota in alcune sezioni come sta accadendo in molte scuole italiane e adottare gli iPad per tutti i 1.300 studenti dell'Istituto. Una decisione coraggiosa.

All'Istituto Ikaros si é inaugurato un diverso approccio al sapere, un modo alternativo di intendere la scuola e le lezioni, che stabilisce un nuovo rapporto tra insegnanti e allievi, nel quale il docente perde la sua connotazione tradizionale di depositario della conoscenza trasmessa verticalmente agli studenti e diviene un facilitatore dei processi di apprendimento, delle abilità individuali dei ragazzi e delle tecniche di ricerca individuale del sapere. La classica e spesso noiosa lezione frontale del docente alla classe viene ribaltata con un metodo di studio più attivo, flessibile e coinvolgente, basato sulla ricerca individuale

o di gruppo del materiale di studio e sulla successiva elaborazione, attraverso il lavoro partecipativo degli studenti, che confluisce in una multiforme varietà di prodotti multimediali.
I docenti distribuiscono le loro lezioni in formato Pages, Pdf, ePub o Keynote e le condividono con gli studenti attraverso la piattaforma Dropbox.

Le altre fonti sono ricercate ed elaborate dagli studenti che, alla fine del processo, producono oggetti culturali. Questa nuovo stile didattico

ha l’obiettivo di ottenere un maggior coinvolgimento degli studenti durante le lezioni attraverso la sostituzione dei libri cartacei con gli iPad e le app.

I tablet, affiancati da quaderni e blocchi per gli appunti, raggiungono l’obiettivo di facilitare l’accesso agli strumenti del sapere, creando intorno ai ragazzi un clima più familiare e rilassato, molto diverso dall’approccio allo studio delle materie scolastiche mediato dal libro cartaceo.

Gli iPad sono forniti dalla scuola agli studenti con un canone annuale di circa 200 euro per una durata di tre anni, al termine dei quali l’iPad potrà divenire di proprietà dei ragazzi pagando 10 euro. Il costo complessivo dell’iPad ha un costo più basso rispetto all'acquisto di libri scolastici, quaderni e vocabolari.

Gli alunni utilizzano individualmente gli iPad in dotazione, sia a scuola che a casa, per studiare, fare ricerche sul web e, con l’utilizzo delle app, scrivere relazioni, prendere appunti, consultare un dizionario, impaginare i testi delle ricerche, guardare o produrre video, elaborare foto, fare presentazioni, leggere ebook e documenti in pdf.

Dopo aver digitato il proprio nome utente e password, tutti gli utenti entrano nella piattaforma didattica, creata ad hoc, che consente la comunicazione con i docenti e con i compagni della classe 2.0.

Sui tablet dei docenti è installata un'app integrata per la gestione del registro di classe, il controllo in remoto dei tablet e del rendimento degli studenti.

I docenti con i loro tablet controllano l’accesso alla rete da parte degli studenti. La navigazione su internet è rigidamente disciplinata e i ragazzi possono navigare soltanto entro un certo numero di siti internet approvati dai docenti.

In Italia esistono già diverse scuole che stanno sperimentando l’uso di tablet in classe. I primi risultati complessivi sono incoraggianti.

L'esperienza positiva della Fondazione Ikaros, ci autorizza a concludere che la didattica 2.0 è una possibilità di apprendimento facilmente replicabile in ogni scuola italiana. E' solo una questione di intraprendenza, voglia di mettersi in gioco e cambiare.

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